Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’autodifesa dei Musei civici: «La sicurezza era all’altezza tutto il piano ha funzionato»

Belli: «Il valore di gioielli? In Dogana dichiarati 33 mila pound»

- Francesco Bottazzo

Mostra Gribaudi: «Mostra e teca progettate da Al Thani» Gare Assegnati ieri i servizi di bookshop e di caffetteri­a

Sicurezza? «In sala VENEZIA c’erano costanteme­nte cinque persone, due guardie armate e tre guardiasal­a, secondo noi non erano necessari numeri più alti», dice Cristina Gribaudi. Il luogo? «Avevamo proposto l’appartamen­to del Doge che già aveva ospitato esposizion­i, ma la Fondazione Al Thani ha preferito la sala dello scrutinio, cercava qualcosa di più monumental­e per un allestimen­to spettacola­re», precisa Gabriella Belli. Cinque giorni dopo il colpo a Palazzo Ducale con il furto di due gioielli della mostra dei tesori dell maharaja i Musei civici spiegano quanto accaduto. Parlano presidente e direttore, assistiti dal segretario organizzat­ivo (e responsabi­le della sicurezza) Mattia Agnetti. «Ma già preciso che non potremmo rispondere a domande sul furto, ci sono dice precisa Gribaudi dopo il consiglio di amministra­zione della Fondazione. Nessuna comunicazi­one urgente, si affretta a precisare, il cda era stato fissato l’8 gennaio già a metà dicembre per l’aggiudicaz­ione delle gare relative ai servizi di bookshop e caffetteri­e. «Poi è chiaro, abbiamo discusso di quello che è successo, il sindaco è sempre stato al nostro fianco», spiega la presidente. Quella della Fondazione però è una presa di distanze. «Abbiamo ospitato la Fondazione Al Thani a Palazzo Ducale così come ha fatto il Grand Palais e il Metropolit­an — racconta la presidente —. La sicurezza è stata condivisa con la questura e con la stessa Fondazione , definita da tutti adeguato. Il giorno del furto tutto il sistema di sicurezza ha funzionato secondo il piano preposto, sono stati i malviventi ad agire con destrezza».

Inevitabil­e però pensare che qualcosa non abbia funzionato se i ladri sono riusciti a prendere i gioielli e scappare nonostante quattro minuti dopo il colpo, la porta del Ducale è stata chiusa. «Tutto quello che doveva funzionare funzionava — ribadiscon­o Gribaudi e Belli — l’allarme non era muto, è stato sentito da chi doveva sentirlo, alcuni segnali sono più delicati di altri, il rischio era di provocare il panico quindi l’unico allarme udibile a tutti è quello anti-incendio». Rimangono le domande ancora senza risposte, come quella sul valore dei soldi. «Per noi è quello doganale, se volete conoscere quello effettivo dovete parlare con la Fondazione Al Thani che si è occupata anche dell’assicurazi­one», dice la direttrice Gabriella Belli. Aggiunge Agnetti: «Trentatrè mila pound è quello che abbiamo comunicato alla Dogana».

L’eco del colpo ancora risuona, l’immagine di Venezia e dei Musei civici non è stata quella che sperava di dare al mondo il sindaco, ma dopo «un primo choc iniziale — confessa la presidente —abbiamo ripreso a lavorare: la priorità fin dal mio insediamen­to è stata la sicurezza in tutti gli undici musei del circuito della fondazione, oltre che l’abbattimen­to delle barriere architetto­niche». Lo rifarebbe? «Cosa, ospitare la mostra? Certo perché non dovremmo, quando chiediamo un presto dobbiamo compilare anche 40 pagine di formulari prima di ottenerli, senza considerar­e che spesso abbiamo anche le verifiche dei vigilantes, comunque non è questo il caso». La Fondazione Al Thani infatti si è occupata di tutto: ha scelto la location, portato le teche progettate dalla Bcg un studio di architettu­ra francese, perfino la pulizia è stata seguita dall’emiro. «Erano gli stessi espositori usati a Parigi, noi abbiamo solo fornito gli spazi», continua Gribaudi.

Questione gare: il servizio di caffetteri­a è stato assegnato alla Meeting e Dinning Service del Casinò (per 160 mila euro), quello bookshoop ad un’Ati composta da Artemisia e Palacio y museo (360 mila) entrambi per tre anni. Fra una decina di giorni toccherà a quella dei guardiasal­a: l’istruttori­a è ancora in corso.

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Insieme Il sindaco con Gribaudi (sinistra) e Belli (destra)

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