Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il Patriarcato apre il cantiere La mostra chiude: «Troppi rumori» Lite sullo show di VivaVivaldi
La chiusura improvvisa. VENEZIA E uno scambio di accuse a non finire tra Emotional Experiences e Patriarcato di Venezia. Nodo del contendere il museo Diocesano di Sant’Apollonia a Venezia che fino a ieri ospitava la mostra VivaVivaldi. Fino a ieri, perché la società ha deciso di chiudere anticipatamente l’esposizione inaugurata nel maggio del 2017. «Non ci sono le stesse condizioni di fruibilità, sicurezza e qualità espositiva del passato, non possiamo continuare ad offrire al pubblico la visita dell’evento culturale», spiega Emotional Experiences. Tutta colpa, a quanto pare dei lavori di straordinaria manutenzione in corso nell’edificio. «E’ impossibile far convivere la mostra con invasive opere edili che si sarebbero protratte per molti mesi», attacca la società provocando la reazione del Patriarcato.
«Gli spazi espositivi sono pienamente fruibili, tanto è vero che l’esposizione permanente del Museo diocesano, che insiste negli stessi spazi, rimane regolarmente aperta e visitabile», la secca risposta. Il problema è però forse il tipo di mostra-show che Emotional ha organizzato a Venezia dove le immagini «prendono vita» e le architetture si ani- mano seguendo la partitura musicale, in un grande affresco di segni, forme e colori: un viaggio sulle tracce del compositore delle Quattro stagioni, quasi un invito ad entrare nella musica e nelle sue visioni. Problema soprattutto di rumori («Abbiamo chiesto di rinviare i lavori ma abbiamo ricevuto un secco diniego», dice la società), che non dovrebbero esserci. «Agli organizzatori dell’evento — precisa il Patriarcato — è stato fatto presente che l’eventuale esecuzione di lavori per il consolidamento della struttura sarebbero stati concordati con l’individuazione delle migliori e più adeguate soluzioni quali l’effettuazione di lavorazioni rumorose nei tempi di chiusura della mostra al pubblico, per contemperare gli interessi di tutti i soggetti coinvolti».
Evidentemente qualcosa non è andato per il verso giusto, tanto che non è escluso che la diatriba non finisca qui e che i comunicati lascino spazio agli avvocati. Se da una parte infatti Emotional Experiences si scusa con quanti hanno già prenotato la visita a VivaVivaldi (i biglietti verranno rimborsati), la Curia sottolinea come «la violazione degli obblighi contrattualmente assunti desta sorpresa in quanto immotivata e illegittima».