Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Crippa: «Sì, una donna può interpretare Riccardo II»
L’attrice protagonista dell’opera di Shakespeare al Verdi
C’è il tema del potere e dei rapporti di forza all’interno dello Stato, ma anche la complessità dell’essere umano al centro del Riccardo II di Shakespeare: argomenti forti e sempre attuali, prediletti da un regista del calibro di Peter Stein. L’allestimento di questa tragedia da lui diretta e che ha visto luce al festival scespiriano di Verona la scorsa estate (ora in programmazione al teatro Verdi di Padova da mercoledì 10, ore 20.45, a domenica 14, e al Comunale di Pordenone il 16 e 17) si segnala anche per la scelta dell’interprete protagonista che Stein ha affidato a un’attrice, Maddalena Crippa. «A differenza di altri personaggi scespiriani - spiega Maddalena Crippa -, quello di Riccardo è un ruolo che può essere affidato a una donna, perché non ha una mascolinità prepotente. È un individuo istintivo, dotato di una fortissima carica emotiva, con sotterranee tendenze omosessuali. Nel farmene carico ho capito che non dovevo “fare il maschio”, ma rendere la sua complessità di essere umano, giocare la mia interpretazione sulla verità e sull’emozione». Una chiave di lettura giusta per un personaggio che nel finale della tragedia rivela un volto assai diverso da quello mostrato all’inizio e il testo vira con decisione verso l’introspezione esistenziale. «Riccardo è qualcuno che ha la forza e l’umiltà di lasciare tutto, è capace di diventare un nulla. Da re si è inimicato sia i nobili che il popolo, ma nel momento estremo della sua vita mostra un’umanità profonda e toccante». Fanno da sfondo all’azione le scene spoglie ed essenziali ideate da Ferdinand Woegerbauer e illuminate da Roberto Innocenti, mentre i costumi d’epoca sono disegnati da Anna Maria Heinreich. «La sfida grande nel mettere in scena un testo classico – conclude Crippa - è rendere trasparente e comprensibile la ricchezza di temi che lo contraddistingue e che ne definisce il valore universale. Per veicolare le emozioni e le potenzialità di un’opera come il Riccardo II non servono arbitrarie modernizzazioni esteriori». Nel cast Alessandro Averone, Gianluigi Fogacci, Paolo Graziosi, Andrea Nicolini, Gianluca Pantosti, Almerica Schiavo, Giovanni Visentin, Marco De Gaudio, Vincenzo Giordano, Luca Iervolino, Giovanni Longhin, Michele Maccaroni, Domenico Macrì e Laurence Mazzoni.