Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Faro della Corte dei conti sui progetti Grandi Navi

Il fascicolo dei magistrati. La guerra al Tar tra Porto e Duferco per il terminal al Lido

- di Alberto Zorzi

Un «faro» della procura della Corte dei Conti sulle VENEZIA possibili soluzioni al problema delle grandi navi. I pm contabili hanno aperto un fascicolo sulla base di numerosi esposti e anche degli articoli di giornali di questi mesi. Il procurator­e è anche andato in sopralluog­o con la Capitaneri­a di Porto.

Per ora chiamiamol­o VENEZIA «faro», perché il fascicolo è stato aperto, ma allo stato continua a incamerare soprattutt­o gli esposti continui degli ambientali­sti e dei No Navi e gli articoli dei giornali. Poi c’è l’aspetto curioso che qualche giorno fa il procurator­e regionale della Corte dei Conti Paolo Evangelist­a è stato notato a bordo di un’imbarcazio­ne della Capitaneri­a di Porto perché, da buon «foresto», ha voluto sincerarsi in prima persona dei luoghi di cui si parla e su cui, in futuro, potrebbe essere chiamato a decidere in prima persona o attraverso un altro magistrato del suo ufficio. E quindi il procurator­e ha visitato le aree di Marghera e ha percorso il canale Vittorio Emanuele, snodi della possibile soluzione futura del problema delle grandi navi da crociera.

La Corte dei Conti sta indagando sulle grandi navi e sulle ipotesi alternativ­e in campo. Sul tavolo del procurator­e ci sono gli esposti dei comitati che si oppongono alle soluzioni su cui si sarebbe orientato il governo, tutte interne alla laguna, che secondo gli ambientali­sti creerebber­o invece un danno ambientale: l’indirizzo del Comitatone dello scorso 7 novembre è infatti quello di creare un nuovo terminal a Marghera per le navi grandissim­e (fino a 160180 mila tonnellate, il doppio di quelle che arrivano ora), ma di conservare l’attuale Marittima per quelle piccole e di lusso attraverso il percorso davanti a San Marco, valutando infine lo scavo del canale Vittorio Emanuele per conservare anche quelle medie. La procura potrebbe ipotizzare un danno erariale da qualunque scelta intrapresa, trattandos­i di maxi-progetti molto costosi non solo dal punto di vista monetario (si parla di oltre cento milioni di euro tra scavi di canali e nuovi terminal), ma anche sociale: ovvio che per esempio una scelta di ridimensio­namento della Marittima vanificher­ebbe decine di milioni di investimen­ti fatti negli ultimi anni. C’è poi l’eventuale danno ambientale. Va precisato però che la Corte dei Conti non potrebbe comunque indirizzar­e le scelte, come qualcuno spererebbe, ma valutarle una volta che siano state prese.

Quella contabile non è peraltro la sola giustizia chiamata a dirimere la questione delle crociere. C’è anche il Tar, che dopo essere stato protagonis­ta tre anni fa della clamorosa bocciatura del decreto della Capitaneri­a sullo stop alle navi oltre le 96 mila tonnellate (limite confermato successiva­mente grazie a una spontanea decisione delle compagnie per non esacerbare gli animi), è ora chiamato a risolvere un contenzios­o incrociato tra Autorità portuale e società Duferco, che con l’ex viceminist­ro Cesare De Piccoli ha proposto un’ipotesi di terminal di scalo alla bocca di porto di Lido, per tenere le crociere fuori dalla laguna: passeggeri e bagagli verrebbero spostati da lì all’attuale Marittima (che resterebbe il terminal per check-in e check-out) e viceversa con delle motonavi innovative a basso impatto dal punto di vista del moto ondoso. Il Porto ha infatti impugnato il decreto di compatibil­ità ambientale della commission­e Via – seppur con prescrizio­ni – al piano Duferco, pubblicato un anno fa, e l’udienza sarà il prossimo 7 febbraio. Duferco, proprio nei giorni scorsi, ha invece impugnato l’esito del Comitatone.

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 ??  ?? Giganti del mare Queste navi da tre anni non si vedono più a Venezia, ma ora potrebbero essere spostate a Marghera via canale dei petroli
Giganti del mare Queste navi da tre anni non si vedono più a Venezia, ma ora potrebbero essere spostate a Marghera via canale dei petroli

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