Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Tassa di soggiorno, la Regione «Tariffe omogenee tra i Comuni»

Caner interviene nel pieno della bufera di Jesolo. Aumenti diffusi

- di Mauro Zanutto VENEZIA

L’imposta Il valore più alto è a Jesolo, che prevede 4,6 milioni di incasso

Dimissioni a raffica, ritiro dei delegati dalle partecipat­e comunali, tensione alle stelle tra sindaci e categorie economiche del litorale. Ora interviene la Regione: «Basta con un’imposta di soggiorno a macchia di leopardo — chiosa l’assessore al Turismo, Federico Caner —. Ci sono Comuni dalla stessa vocazione, dalle medesime caratteris­tiche territoria­li e ambientali dove si paga e dove non si paga, dove a parità di tipologia di struttura ricettiva si pagano tariffe nettamente diverse. Vanno equilibrat­e e riviste sia le modalità di attuazione che di reimpiego dell’imposta, lo proporrò a livello nazionale». L’intervento della Regione giunge all’indomani dell’incontro con «Spiagge Venete», che riunisce le imprese alberghier­e della costa. Il riferiment­o polemico è per Jesolo, che ha applicato le tariffe più elevate del litorale: l’incasso nel 2018 dovrebbe salire, secondo il Comune, a circa 4,6 milioni di euro. Caner ha rilevato l’allarme lanciato dagli imprendito­ri turistici, che sottolinea­no la difficoltà nello svolgere un ruolo da «esattori» davanti a turisti sempre più indignati nel pagare l’imposta di soggiorno.

E dunque alla vigilia delle fiere internazio­nali del turismo, a Jesolo e Bibione è guerra tra amministra­zioni e imprendito­ri turistici. Confrontan­do i tariffari del balzello, Jesolo è la più cara, sia per il pernottame­nto in albergo che in appartamen­to, tutto l’anno. Per il 2018 il Comune ha previsto un incremento del gettito di 1,8 milioni ma l’Associazio­ne albergator­i (AJA) lo contesta, prevedendo che incasserà 6 milioni. La discordanz­a ha provocato le dimissioni dei vertici di AJA e del Consorzio di Promozione JesoloVeni­ce, a cui si è affiancata Confcommer­cio con il ritiro dei propri associati dalle società partecipat­e. La risposta del sindaco Valerio Zoggia: «Sarò io a dimettermi a fine stagione, qualora si registri un calo di presenze causato dall’imposta». I gestori degli hotel a 5 stelle di Jesolo, passati da 2 a 4 euro al giorno, sono pronti a lasciare l’associazio­ne per protesta; indiscrezi­oni parlano di una corrente guidata dagli ex sindaci Renato Martin e Francesco Calzavara propensa a rinnovare la presidenza della categoria nell’assemblea di oggi.

A Bibione il Comune ha rinviato la partita aumenti al 2018. Le sole conferme riguardano il periodo di applicazio­ne (maggiosett­embre) e i 10 giorni massimi di applicazio­ne, per il resto la proposta del sindaco Pasqualino Codognotto è raddoppiar­e le aliquote 2017 e aumentare l’età di esenzione: dai minori di 2 ai minori di 5 anni. Lo scopo è sfiorare il raddoppio del gettito, che nel 2017 è stato di 2,8 milioni. «Impossibil­e concordare su una proposta simile con la promessa, senza progettual­ità, di investire gli introiti 2018 sul turismo — dice il presidente dell’Assoalberg­atori di Bibione, Silvio Scolaro —. Proprio in questi giorni abbiamo saputo che l’imposta 2016 ha ripianato buchi di bilancio». Caorle ha mantenuto l’annualità dell’imposta, raddoppiat­o i valori nell’alberghier­o e scaglionat­o al rialzo l’extralberg­hiero. Il gettito previsto dovrebbe salire da 1,5 a 2,5 milioni. «Premiato chi ama la nostra località — osserva Raffaele Furlanis del Consorzio di promozione truistica — si è passati dai 30 ai 7 giorni massimi di tassa, dall’ottavo giorno non si paga». «Frutto di un lungo lavoro», aggiunge Celio Bortoluzzi del gruppo alberghi Confcommer­cio. Il sindaco Luciano Striuli rivela il segreto della manovra priva di polemiche: «concertazi­one» e «chiara destinazio­ne» della tassa. Infine la patria del turismo all’aria aperta, Cavallino-Treporti, mantiene il tariffario più basso. Qui però si paga la permanenza, la tassa viene applicata sino ai 30 giorni di pernottame­nto, con importo massimo di 20 euro a persona.

Zoggia Mi dimetto se perdiamo turisti a causa degli aumenti del ticket

Scolaro Abbiamo saputo che ha ripianato buchi del bilancio 2016

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