Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Linetti congela il Piano della laguna «Era tutto sbagliato, una scatola vuota»
Il provveditore critico con il Corila. Tre proposte per l’isola di San Secondo
«Era tutto sbagliato»: VENEZIA il Provveditore alle opere Pubbliche Roberto Linetti ha fermato il piano morfologico della laguna di Venezia. Dallo scorso luglio è in sonno al dicastero, congelato e in un limbo dal quale pare difficile farlo uscire. «Non l’ho voluto ritirare perché è costato dieci milioni di euro e non è giusto buttare i soldi», ha spiegato a margine dell’audizione a Ca’ Farsetti, discutendo con Andreina Zitelli di Ambiente Venezia, associazione tra le più critiche nei confronto dell’aggiornamento del piano insieme a Italia Nostra e No Navi. La previsione dell’off-shore al largo di Malamocco, l’argomento fanghi non trattato in attesa di un rinnovo del Protocollo del 1993, la questione grandi navi e soluzioni alternative datata e non coordinata con i progetti via via presentati: queste le principali critiche sollevate dagli ambientalisti al documento che è in realtà un aggiornamento al vecchio Piano del 1993, un «agile» strumento di 11 volumi praticamente mai editi. La nuova versione era stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale a fine 2016 per permettere le osservazioni. Proprio in quei giorni si insediava il nuovo provveditore Linetti. Che, letto il piano, ha deciso che andava fermato. «Una scatola vuota – ha riassunto alle commissioni consiliari – Di fatto, un piano di infrastrutturazioni, non regolatore della laguna. L’ho congelato, ho raccolto le osservazioni e le ho inviate al ministero dell’Ambiente. Dove sono andato a maggio e a luglio del 2017 per chiedere di demolirlo. Ministero, ho detto, per favore, demoliscilo di prescrizioni, in modo che possa essere riscritto. Non ho saputo più nulla. Quello è un piano sbagliato. E siccome è stato scritto dal Corila, ho rivisto i rapporti del Provveditorato col Corila, che, dopo aver elaborato quel piano, merita di essere smontato». Il Corila è il Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti la laguna partecipato da Ca’ Foscari, Iuav, Università di Padova, Cnr, Istituto di Oceanografia e coordinato dal Miur. Il presupposto del Piano è l’assunto che la laguna è un ambiente biodinamico soggetto alla Legge Speciale di Venezia. Quindi ogni intervento tra terra e acqua dovrebbe garantire l’equilibrio.
Il prossimo intervento riguarderà l’Isola di San Secondo, inserita nel Piano di valorizzazione dei fari dell’Agenzia del Demanio: il 29 dicembre per l’isoletta a sinistra del ponte della Libertà che si vede andando a Venezia, sono state presentate tre offerte di recupero. Il vincitore si aggiudicherà la concessione per i prossimi 50 anni. Massimo riserbo sui progetti, il bando prevedeva la possibilità di un recupero a fini culturali, turistici o alberghiero-ricettivi.
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