Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’autopsia: un colpo in testa «Ciro in cella perché pericoloso»

Omicidio di Venezia, la conferma dell’esame: un proiettile è entrato nell’occhio, l’altro l’ha mancato. La decisione del giudice

- VENEZIA A. Zo.

Un solo colpo all’altezza della testa, che è entrato nell’occhio. L’altro proiettile sparato da Ciro Esposito, 51 anni, accusato di omicidio volontario, ha invece solo sfiorato Ivano Gritti, 47 anni, morto all’una di notte tra lunedì e martedì scorso in calle delle Chiovere a Venezia, ucciso dall’amico di origini napoletane. L’esito dell’autopsia, eseguita ieri dai medici legali Silvano Zancaner e Cristina Mazzarolo su incarico del pm Patrizia Ciccarese, ha confermato in pieno l’ipotesi emersa nell’immediatez­za. Esposito, che viveva in una casa dell’Ater da lui occupata qualche mese fa, era stato svegliato nel cuore della notte dai colpi violenti sulla porta, che avevano agitato anche il cane. Lo stordiment­o dovuto forse anche a qualche bicchiere di troppo, il cane che abbaia come un forsennato, quell’ombra dietro la porta a vetri che grida «apri, apri» senza che lui capisca – o perlomeno così ha dichiarato – che si tratta di Gritti, con cui da tempo si accompagna­va quasi quotidiana­mente: in questo contesto Esposito ha preso una pistola con la matricola abrasa che aveva in casa – «ma non era mia, la tenevo solo in custodia», ha dichiarato ai carabinier­i e al pm – e ha sparato oltre la porta, forse per spaventare. «Esposito non è andato a casa di un altro ad ucciderlo, ma era a casa che dormiva ed è stato svegliato - ribadisce il suo legale, l’avvocato Claudio Beltrame - Quando scopre di aver ucciso l’amico, che non aveva riconosciu­to, si dispera. Questi sono i dati certi, il movente non c’è». I carabinier­i stanno però cercando di capire se Esposito e Gritti, insieme a una terza persona che potrebbe essere proprio il trentenne di colore che era con la vittima fuori dalla porta quella sera, fossero la «batteria» di rapinatori che nelle ultime settimane aveva colpito in ben tre supermerca­ti e se dietro l’omicidio possa esserci stato qualche litigio sul bottino.

Per ora Esposito resta in cella, dopo che giovedì il gip Massimo Vicinanza ha convalidat­o l’arresto con l’accusa di omicidio volontario, detenzione di arma clandestin­a e di munizioni. Nell’ordinanza il giudice parla di «condotta di assoluta gravità» e di esigenze cautelari garantite solo con il carcere, vista la «pericolosi­tà sociale» dell’uomo. L’avvocato Beltrame vuole scandaglia­re meglio la psiche di Esposito, che nell’ultimo periodo aveva mostrato molte fragilità, con addirittur­a due tentativi di suicidio. Per questo il legale ha chiesto all’ospedale dell’Angelo le cartelle cliniche di quei due ricoveri e sta cercando uno psichiatra forense che accetti l’incarico praticamen­te gratis, visto che Esposito sarebbe nullatenen­te.

 ??  ?? Le indagini I carabinier­i in calle delle Chiovere la mattina dopo il delitto. Stanno cercando di capire se la lite sia nata nell’ambito delle rapine ai supermerca­ti
Le indagini I carabinier­i in calle delle Chiovere la mattina dopo il delitto. Stanno cercando di capire se la lite sia nata nell’ambito delle rapine ai supermerca­ti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy