Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Scarante apre i «confini» «Puntiamo al Mediterraneo»
Il presidente pensa anche ai giovani e alla terraferma
L’elezione Finalmente si sono confrontati programmi e non solo persone
Estero
C’è fame di venezianità all’estero. Contatti con la Biennale di Atene
La chiave per il futuro dell’Ateneo Veneto? Seguire la strada indicata dal passato di Venezia. Gianpaolo Scarante, il nuovo presidente dell’istituzione ne è sicuro: anche fuori dall’Italia, la fame di «venezianità» è enorme, specie in quei Paesi che nei secoli hanno conosciuto direttamente la Serenissima. Già impegnato nelle ambasciate italiane di Albania, Grecia, Marocco e Turchia, lo ha potuto sperimentare in prima persona. Ora, assieme alla sua squadra, spera di poter trasporre questa esperienza in una programmazione culturale che travalichi i confini del centro storico e, partendo da Mestre, arrivi a bagnare le coste di tutto l’Adriatico. «Da una parte all’altra del Mediterraneo pare sempre di essere a casa – ha spiegato Scarante – È questa la forza della nostra storia, ed è paradossale che fino ad oggi si sia sfruttato così poco questa nostra caratteristica». Quelle appena concluse sono state le prime, vere elezioni in seno all’Ateneo, dopo due secoli di nomine «dirette»: «Finalmente si sono confrontati programmi, proposte e non solo persone – racconta – Un esercizio costruttivo, che ha riacceso l’interesse nell’istituzione: all’assemblea del 21 dicembre si sono presentati 200 soci, non succedeva da anni».
L’onda positiva non va però interrotta e si pone l’obiettivo di riconquistare i giovani. Per questo si punterà sulla musica, su personaggi come lo storico Alessandro Barbero – presente all’inaugurazione dell’anno accademico il 14 aprile – ma anche sulla delocalizzazione delle attività: «Se i ragazzi veneziani sono pochi, quelli di Mestre non si vedono – continua Scarante – il ponte della Libertà è un muro in entrambe le direzioni, e per questo non escludiamo di portare le nostre lezioni e i nostri appuntamenti anche in terraferma». ma sarà solo la prima tappa di un’espansione che toccherà territori ben più lontani: sono già stati avviati i primi contatti con la Biennale di Atene e non si esclude una partnership di rete con realtà estere per attrarre fondi europei. Resta aperta la possibilità di affitto della sala per la Biennale, magari con una formula più strutturata rispetto al passato, ma per risolvere le sue incertezze economiche (che spesso rendono difficile anche la pubblicazione della rivista accademica semestrale) l’Ateneo punta più a collaborazioni con aziende e realtà artigiane, prendendo spunto da quanto fanno gli altri enti cittadini, che il nuovo presidente vuole incontrare uno ad uno, anche in vista della stesura del nuovo statuto, necessaria nel passaggio obbligato da Onlus a ente del terzo settore. In calendario sarà presto fissato pure un incontro con il sindaco: «Questo è sempre stato un luogo di confronto e, quando necessario, di critica per le istituzioni – ha ricordato Scarante - Un’amministrazione competente sa bene che anche quello del pungolo è un ruolo importante». Giacomo Costa