Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Le bonifiche? Le paga il privato» Lo studio: rischi per soste lunghe

Brugnaro sui Pili: si sa che il terreno è inquinato. Ferrazzi: è lui che blocca i piani

- G. B. – A. Zo.

«Io faccio il sindaco e lì c’è una società privata che ha tutti i diritti, è un terreno edificabil­e, inquinato sì, e sono anni che diciamo che lì va fatto un investimen­to con i soldi dei privati. O è meglio lasciarlo così?» E le bonifiche? «Devono essere fatta dai privati che investono». Anche ieri Luigi Brugnaro ha parlato dell’area dei Pili. Il sindaco, che nel 2006acquis­tò con la sua Umana i 42 ettari messi in vendita dal Demanio per 5 milioni di euro, aveva promesso in campagna elettorale che non ci avrebbe fatto nulla per tutto il mandato, ma ora la Reyer ha l’urgenza di realizzare il nuovo palazzetto dello sport e lui, un mese fa, ha creato un blind trust, affidando a terzi tutte le sue proprietà.

Il problema è che l’operazione palasport, per stare in piedi, prevede un «contorno» di hotel, uffici, parcheggi, su cui da una settimana si è scatenata la bagarre politica, con l’opposizion­e a gridare al conflitto di interessi. «La differenza è tra chi vuole fare, rispettand­o le leggi, e chi non vuole fare niente - ha detto Brugnaro - La legge sugli stadi prevede una volumetria e il palasport serve alla città». Il sindaco ha poi di nuovo polemizzat­o con l’ex assessore all’Urbanistic­a Andrea Ferrazzi, che aveva proposto di usare il PalaExpo per la Reyer. «Quello più intelligen­te di tutti dice che il palasport dovrebbe andare su terreni a 50 metri di distanza, dove lui aveva fatto una cosa che è chiusa». Pronta la risposta di Ferrazzi: «Avendo fatto il così detto

blind trust, il sindaco proprietar­io non dovrebbe astenersi da dichiarazi­oni sul destino delle proprie aree?», attacca il capogruppo del Pd, accusando Brugnaro di sbagliare date e assessori. «Sono invece d’accordo sul fatto che si devono stimolare gli investimen­ti privati - continua - ma molti sono stati bloccati da questa amministra­zione, come ad esempio in via Ulloa e alla stazione di Mestre».

A tenere banco in questi giorni è soprattutt­o la questione bonifiche. Che l’area sia inquinata con i fosfogessi è noto, così come che sia stata messa in sicurezza sul fronte laguna dai marginamen­ti del Consorzio Venezia Nuova. Ma quanto? E quanto costerà la bonifica? Si parla di oltre cento milioni, ma già Giuseppe Venier, ad di Umana, ha detto chiarament­e che la società non si tirerà indietro, quando sarà il momento. L’ultima rilevazion­e del 2015, fatta dall’esperto Aldo Cianchi su incarico del Comune per la pista ciclabile, aveva confermato che – anche usando i valori massimi registrati – i ciclisti non avrebbero mai avuto alcun problema sul fronte della radioattiv­ità. I problemi ci sarebbero stati infatti con oltre 8 mila passaggi all’anno o 2 mila ore di sosta, che vorrebbe dire 10 ore al giorno per 200 giorni. Per questo il tecnico aveva messo in guardia dai rischi per i lavoratori impegnati a costruire la pista.

Il tecnico Pericolo di radioattiv­ità se si superano le 2 mila ore all’anno

 ??  ?? Come potrebbe essere Un rendering di un vecchio progetto dell’architetto Parenti per i Pili
Come potrebbe essere Un rendering di un vecchio progetto dell’architetto Parenti per i Pili

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy