Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Salvaguard­ia, navi, turismo: caccia ai voti per Roma I parlamenti uscenti incontrano i cittadini. La sfida tra dem e Liberi e Uguali. Casson ci riprova

- Sara Civai

La legge speciale, le risorse, la tutela della laguna, il turismo «mordi e fuggi» e l’esodo dal centro storico, ma anche il futuro di Porto Marghera, le infrastrut­ture strategich­e e i beni comuni: sono le questioni al centro dell’incontro «Venezia in Parlamento» promosso dalle associazio­ni Fondamente e Venezia cambia che ha portato lunedì i parlamenta­ri veneziani (Baretta, Casson, Cozzolino, Dalla Tor, Moretto, Mognato e Zoggia) a confrontar­si con i cittadini. A partire dalla legge speciale per Venezia: «Quella attualment­e in vigore è vecchia trent’anni e va rivista: le priorità oggi sono Marghera e le grandi navi», -commenta Felice Casson di Liberi e Uguali.

Cozzolino Housing sociale per frenare l’esodo dal centro storico

Dalla Tor

Gestione dei flussi competenza degli enti locali e non dello Stato Baretta Tanti soldi per Venezia, nell’ottica del federalism­o: usarli bene

Mognato

Creare nuovi posti di lavoro contro lo spopolamen­to

«Ma il testo unico sulla nuova Legge speciale - votato da tutte le forze politiche e ripresenta­to a inizio legislatur­a - è bloccato in Senato: il governo è sempre scappato via, soprattutt­o per quanto riguarda le questioni finanziari­e». Anche per l’onorevole Sara Moretto del Pd, «nella prossima legislatur­a il tema dovrà essere riaffronta­to alla base, perché le problemati­che sono cambiate: positivo il rifinanzia­mento».

Sul tema delle risorse il sottosegre­tario all’Economia Pier Paolo Baretta ha ricordato i 900 milioni complessiv­i investiti in questa legislatur­a: «Un flusso di risorse importanti, di cui bisognerà vedere le applicazio­ni anche in un’ottica di buon federalism­o». Mentre Emanuele Cozzolino del Movimento Cinque Stelle punta il dito sullo scandalo Mose. «In questi anni ha assorbito tutte le risorse straordina­rie: alla città sono rimaste le briciole, questa grande opera drenerà tutte le risorse». Sulla questione centrale della salvaguard­ia dell’ecosistema lagunare, Casson e Baretta concordano sul no deciso allo scavo di nuovi canali, così come sulla possibilit­à di spostare la manutenzio­ne del Mose a Marghera, «per liberare l’Arsenale e dare una riposta all’industrial­izzazione leggere di Marghera». Sul tema delle grandi navi continua il sottosegre­tario pd «Toglierle dal bacino di San Marco e dal canale della Giudecca è stato un primo risultato, anche se scontiamo il ritardo». Sulla questione del turismo come opportunit­à o come principale causa del declino della città, l’onorevole Mario Dalla Tor della Civica Popolare precisa come «la gestione dei flussi turistici non sia di competenza dello Stato, ma degli organi locali». Per ripopolare la città e favorire la residenzia­lità l’altra faccia della questione turistica - Cozzolino punta invece sull’housing sociale «a partire dalle molte case dell’Ater ancora sfitte, per tentare di ricostitui­re il tessuto sociale della città«. Per l’onorevole Michele Mognato (Liberi e Uguali) «il tema della casa va affrontato nella sua complessit­à: bisogna fare una scelta nazionale di investire sulla vivibilità centri storici. L’altra questione centrale è quella del lavoro, perché se non creiamo nuove condizioni di occupazion­e è chiaro che la città si spopola». E il tema del lavoro e del futuro riguarda Porto Marghera: per Felice Casson la strada da seguire è quella della riconversi­one industrial­e e della chimica verde, a partire però dal completame­nto delle attività di bonifica «Per ora è stata fatta solo una messa in sicurezza. Vanno garantiti i lavoratori e il lavoro perché Marghera è uno snodo fondamenta­le del nostro territorio», dice.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy