Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Cina, 23 milioni di futuri turisti annui E tutti attraversano un ottavo di città
I risultati delle sperimentazioni del Redentore e i nuovi scenari dal vertice europeo
Dal 2022 quasi 23 milioni di cinesi sbarcheranno ogni anno in Europa e molti, se non tutti, vorranno vedere Venezia. «Tutti in Cina conoscono Marco Polo e sanno che era veneziano», ha esordito ieri in Comune Dai Bin, presidente della China tourism academy, l’organismo del ministero del Turismo che si occupa dei viaggi dei concittadini all’estero. Bin, ieri, ha anticipato i numeri di un fenomeno in costante crescita e che oggi ribadirà all’inaugurazione dell’Anno del turismo Europa-Cina a palazzo Ducale. «La Cina è il più grande mercato del turismo mondiale per spesa e per numero di viaggi all’estero - ha aggiunto - nel 2016 i cinesi hanno speso 261 miliardi di dollari per le vacanze all’estero, gli Stati Uniti 123, la Germania 79. Le spese cinesi generano il 23 per cento delle entrate turistiche delle destinazioni di tutto il mondo». L’Italia è al terzo posto in Europa per guadagni dal turismo dalla Cina (12,8 miliardi di euro), dopo Gran Bretagna (23,6) e Germania (18,8). Quanto chi proviene dal Celeste impero lasci a Venezia, al momento, non è ancora noto ma nel 2016 i visitatori sono stati quasi 400 mila e, stando alle parole del rappresentante del governo di Pechino, nei prossimi anni saranno sempre di più.
Anche per questo diventa urgente pr una città che ha già 25 milioni di turisti l’anno, trovare il sistema di gestione dei flussi più adeguato per evitare che un ulteriore incremento nelle presenze aumenti i disagi negli spostamenti tra calli e campi. Il Comune, insieme al Mibact, ha avviato un percorso per la gestione dei flussi e per la prima volta a Carnevale sarà sperimentato il numero limitato di accessi in piazza San Marco. L’impianto dei controlli sarà simile a quello del Redentone ma alcuni dettagli e novità saranno affinati nelle prossime ore.
Non è solo l’area marciana ad essere invasa dai visitatori, nei giorni clou del Carnevale del 2017 e durante lo scorso Redentore i ricercatori del Corila (Consorzio per il coordinamento delle ricerche sul sistema lagunare di Venezia) e dell’Università di Bologna hanno studiato i movimenti dei turisti grazie ai cellulari e sono riusciti a ricostruire i movimenti di 4 mila smartphone, in modo completamente anonimo. Quello che hanno rilevato è in realtà sotto l’occhio di tutti i veneziani, ossia che i turisti, non conoscendo la città e, spesso, non essendo abituati a muoversi a piedi, si incamminano lungo i percorsi più battuti, in direzione di San Marco. Prova ne è che il 64 per cento cellulari dei visitatori stranieri, lo scorso 26 febbraio, ha percorso solo il 13 per cento della viabilità veneziana. Le persone imboccano quasi sempre Strada Nuova per andare a San Marco e non camminano spedite, a volte si fermano, probabilmente per ammirare qualche palazzo o negozio o anche solo perché non conoscono la città. Il flusso dei cellulari stranieri mostra percorsi ben diversi da quelli italiani e i risultati della sperimentazione ora sono a disposizione di chi è chiamato a decidere come gestire i milioni di turisti che affollano ogni anno calli e campi.