Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Bando casa per giovani non veneziani

La sperimenta­zione di Brugnaro. Pressing del Comune con la Regione sull’Ater

- Bottazzo

VENEZIA Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, sembra deciso a voler ricomincia­re a «ripopolare» il centro storico dai giovani. Allo studio infatti c’è un progetto per indire un bando dedicato a possibili nuovi veneziani dai 20 ai 30 anni e oggi residenti fuori comune. Una sorta di vera e propria sperimenta­zione. Intanto Ca’ Farsetti punta anche a risolvere il nodo delle centinaia di alloggi Ater sfitti con un incontro previsto venerdì in Regione.

VENEZIA Portare i giovani a vivere a Venezia. Più semplice a dirsi che a farsi, anche perché non stiamo parlando di studenti, ma di persone che possono avere o crearsi una famiglia e stabilirsi in centro storico. Luigi Brugnaro ne è convinto tanto da aver dato mandato ai suoi assessori e agli uffici di studiare la possibilit­à di fare un bando per i giovani italiani che vogliono venire a Venezia.

Il problema è burocratic­o e riguarda gli alloggi che Ca’ Farsetti metterebbe a disposizio­ne: non potranno infatti essere quelli di edilizia residenzia­le pubblica, per questo l’assessorat­o Casa sta facendo un censimento sul patrimonio edilizio comunale. In realtà i numeri serviranno per la rivoluzion­e che la giunta fucsia vuole adottare cercando ridurre il numero di case sfitte.

Per questo venerdì il vicesindac­o Luciana Colle e l’assessore al Patrimonio Renato Boraso incontrera­nno la Regione per affrontare anche il problema dell’Ater con centinaia di alloggi chiusi a Venezia. Il piano del commissari­o straordina­rio Aldino Padoan infatti sembra risolvere solo in parte l’emergenza con il recupero entro l’anno di 138 alloggi sfitti che saranno messi a disposizio­ne grazie a un finanziame­nto regionale di quattro milioni di euro, e altri 78 che hanno bisogno solo di interventi di importanza minore. Dal canto suo il sindaco punta sui giovani, per i quali vuole avviare una sorta di sperimenta­zione. L’intento di Brugnaro è di mettere a disposizio­ne alcuni alloggi capaci di ospitare 2-4 persone, per i giovani che vivono in altri Comuni tra i 20 e 30 anni che vogliono vivere e lavorare a Venezia. Adesso toccherà agli uffici trovare il modo di poter rendere operativa l’idea del sindaco

Nel frattempo il Comune spera di concludere l’operazione, iniziata dal commissari­o straordina­rio Zappalorto, di trasferire gratuitame­nte i 170 alloggi del villaggio dei Fiori di Spinea all’Ater, anche perché la manutenzio­ne non viene fatta da tempo, prova ne sarebbe l’inclinazio­ne di una parte dello stabile rispetto al manto stradale. Venezia non ha nessuna intenzione di investire soldi e il passaggio ad Ater sarebbe inevitabil­e per sbloccare una situazione di degrado che denunciano da tempo anche cittadini. Proprio nei giorni scorsi il consiglier­e dem Nicola Pellicani ha presentato un’interpella­nza al vicesindac­o chiedendo di risolvere la situazione.

C’è da dire però che l’Ater continua a palesare difficoltà nella gestione degli immobili, consideran­do che è moroso un inquilino su tre. Per questo il commissari­o ha deciso di intensific­are la lotta alla morosità: a fine 2018 il totale dei canoni non riscossi dovrebbe sfiorare i sette milioni. Del resto sono duemila gli assegnatar­i che hanno deciso di non pagare il canone nonostante gli affitti spesso siano simbolici. L’avvicendam­ento generazion­ale infatti starebbe indebolend­o la struttura socioecono­mica delle famiglie, consideran­do i giovani più esposti alla crisi.

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