Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il ministero torna alla carica prefabbricati nell’ex base Il sindaco chiama i candidati
CONA Il nuovo bando per la gestione del Centro d’accoglienza non è ancora chiuso e prevede che 789 profughi siano ospitati in tendoni, « non avendo - si legge - il Ministero disposto l’autorizzazione all’installazione dei moduli abitativi, come richiesto». Ma la recente convocazione di una conferenza dei servizi con a tema i prefabbricati di Cona fa riesplodere le polemiche. Nei giorni scorsi, il sindaco di Cona Alberto Panfilio ha ricevuto l’invito della Presidenza del consiglio ad essere a Roma martedì prossimo per discutere della richiesta, avanzata ancora dall’ex prefetto Domenico Cuttaia, di sistemare prefabbricati nell’hub dove sono oggi ospitati oltre 700 richiedenti asilo e da dove, a novembre, sono partite due «Marce per la dignità» che hanno portato circa 300 ospiti a protestare per giorni nelle province di Padova e Venezia contro l’affollamento e le condizioni di vita nella struttura. L’estate scorsa i profughi erano arrivati a 1.500, in autunno i numeri sono scesi ma la promessa di Roma - «vogliamo superare i centri come Cona in favore dell’accoglienza diffusa», aveva detto in più occasioni il ministro dell’Interno Marco Minniti - è rimasta lettera morta. Alla vista della convocazione, Panfilio, da sempre contrario al Centro tanto da sostenere le proteste dei profughi, ha subito indetto un’assemblea pubblica per venerdì 26. «Invitiamo i candidati alle elezioni e i loro partiti - dice - portare moduli abitativi a Cona vuol dire che l’hub non sarà mai superato » . Quando, nel 2016, l’ex prefetto ha chiesto il parere del Comune e della Regione Veneto, le due amministrazioni si erano opposte all’arrivo di prefabbricati e non se ne fece più nulla.
La prefettura non ha mai abbandonato l’ipotesi, la procedura ha proseguito il suo iter e l’attuale prefetto Carlo Boffi ha confermato la richiesta di eliminare i tendoni per alloggiare i richiedenti asilo in strutture migliori, per quanto comunque precarie: i moduli abitativi sono più confortevoli, non obbligano a vivere stipati a dozzine dentro tende e spesso sono dotati di servizi igienici. Tutti però pensavano che Roma avesse deciso di non dare via libera all’operazione e il bando con cui Ca’ Corner cerca gestori dal 1 marzo al 31 dicembre (prorogabile al 19 ottobre 2019) per l’ex base lo confermava. Il documento parla di tensostrutture per 789 persone (aumentabili a 945, come autorizzato dall’Usl) con servizi d’accoglienza. Qualcosa deve essere cambiato, ne è convinto Panfilio: «Pensiamo che Roma abbia deciso di andare avanti e imporre i moduli abitativi», dice. ( g.b.)