Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Reyer, la vittoria più amara
Al Taliercio gli orogranata superano sul filo di lana l’Estudiantes ma l’Aek vince in casa e spinge la squadra di De Raffaele fuori dalla Champions. Restano i «playoff» di Fiba Cup
VENEZIA La beffa si materializza all’ultimo secondo utile via smartphone: la bomba di Dusan Sakota a sei secondi dalla fine di Aek Atene-Medi Bayreuth vale il successo dei greci e la conseguente eliminazione della Reyer dalla Champions League.
Non è bastata la vittoria contro l’Estudiantes agli uomini di coach Walter De Raffaele per approdare ai playoff della competizione che l’anno scorso gli aveva visti protagonista delle Final Four: le porte della Champions si chiudono e si aprono quelle della Fiba Cup per gli orogranata, una competizione di ben altro spessore ma che la Reyer vorrebbe provare a portare fino alla fine. Venezia però esce a testa alta, con un’ultima vittoria sofferta dopo aver mostrato mirabilie per 18 minuti, ma anche aver palesato i soliti limiti di continuità offensiva, specie nel tiro da tre. Il primo dentro-fuori della stagione orogranata, richiama il pubblico delle grandi occasioni nonostante l’orario piuttosto scomodo per un giorno lavorativo. Per l’occasione De Raffaele può proporre la sua Reyer in un formato inedito, con tutti gli stranieri a disposizione: spazio dunque sia per Jenkins che per il nuovo arrivato Austin Daye, atteso dopo il debutto in campionato contro Brindisi. La nuova versione dell’Umana esalta le qualità balistiche dei talenti a disposizione: l’attacco lagunare è fluido ed efficace, un po’ meno la difesa che soffre le mani bollenti di Landesberg, che si carica i suoi sulle spalle e punge in transizione, la specialità della casa.
Pur con la massima concentrazione sulla gara, al Taliercio si vive la gara in un clima surreale: un occhio al parquet e l’altro rivolto agli smartphone per seguire le vicende di Aek e Bayreuth, dal cui risultato dipendono le sorti europee orogranata. Haynes e soci però schiacciano il piede sull’acceleratore e con l’ingresso di Daye producono il primo break della gara: il 4625 che lampeggia sul tabellone del Taliercio fa illudere un po’ tutti, giocatori compresi. A onor del vero quella vista in questi 18 minuti è stata probabilmente la Reyer più bella dell’anno, almeno per potenza offensiva e ritmi, un po’ meno in difesa. É proprio dalle opportunità concesse alle mani di Hakanson e Vicedo (10 punti consecutivi per lui) che l’Estudiantes riesce ad avvicinarsi prima della sirena dell’intervallo, 57-46, risultato più da regular season Nba che da campi europei. Nonostante l’intervallo l’inerzia della gara resta nelle mani spagnole e dopo quattro giri di lancette del terzo quarto il vantaggio è svanito: 66-65, con successivo sorpasso firmato Landesberg. La facile vittoria che si poteva ipotizzare a metà del primo tempo diventa così un ricordo e ogni possesso diventa determinante per la qualificazione di entrambe le squadre.
Così dopo i fuochi d’artificio sparati per tre quarti, la gara e l’accesso ai playoff si decidono nell’ultimo parziale, con i tifosi a spingere gli orogranata, rincuorati dal +12 del Bayreuth ad Atene. Un’altra tremenda illusione, perché mentre la Reyer lotta con il cuore per conquistare la vittoria, i gialloneri greci ribaltano la situazione: al Taliercio la bomba di Bramos, una sorta di dejavu di quella di gara 5 di finale scudetto con Trento, fa sognare: ad Atene quella di Dusan Sakota smonta tutte le speranze orogranata ma non solo. Anche i madrilisti dell’Estudiantes, nella serata delle beffe al Taliercio, portano a casa la loro fetta di amarezza sulla sirena: l’errore al tiro di Cook vale la sconfitta e la conseguente esclusione anche per la squadra di Maldonado. E adesso testa alla partita di Cremona e poi alla Coppa Italia, la prima occasione per togliersi un persistente gusto di amaro in bocca.