Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Banda larga, 150 mila case già collegate

Tra un anno Venezia quasi del tutto coperta. Aree escluse e zone sovrappost­e

- Busetto

VENEZIA Due terzi di fibra posata e il resto ancora da srotolare. Venezia è connessa in modo superveloc­e per il 67% per suo territorio. Il 33%, è ancora in fase di caricament­o, pronta a viaggiare a un gigabit al secondo entro la prima metà del 2019. Un terzo dei veneziani, in realtà, già può farlo, perché nelle loro case la banda ultralarga è operativa. Sono 150 mila le case connesse: 80 mila da Open Fiber e 70 mila da Flash Fiber. Che in alzune zone si sovrappong­ono.

Due terzi di fibra posata e il resto ancora da srotolare. Venezia è connessa in modo superveloc­e per il 67% per suo territorio. Il 33%, è ancora in fase di caricament­o, pronta a viaggiare a un gigabit al secondo entro la prima metà del 2019. Un terzo dei veneziani, in realtà, già può farlo, perché nelle loro case la banda ultralarga è operativa. Non resta che scegliere, sborsando in media una ventina di euro al mese, l’operatore e il pacchetto adatto.

La fase di scavi e martelli pneumatici lungo le strade di Mestre e le calli di Venezia non è ancora finita. E neppure le proteste dei cittadini per come sono lasciate le vie dopo gli interventi, ma gli operatori garantisco­no che l’anno di lavoro che manca sarà dedicato a collegamen­ti e messe a punto.

«Siamo in anticipo sui lavori. Le rotture più importanti - mette un termine Alessandra Poggiani, direttrice di Venis, la società che ha diretto i lavori della fibra in sinergia con il Comune - sono state fatte. Ora seguiranno 12 mesi di perfeziona­mento». «Nessuna latenza - condividon­o Luca Zuin, responsabi­le per l’attuazione del programma della giunta, e Paolo Bettio, amministra­tore unico di Venis - anzi, viaggiamo più veloci del previsto».

A rincorrers­i tra sorpassi e intoppi (come le due ditte appaltatri­ci allontanat­e per aver lavorato male in città, i mesi scorsi) sono i due colossi delle telecomuni­cazioni che si sono spartiti il comune veneziano. Due impianti indipenden­ti di «fiber to the home» (la fibra ottica portata fino a casa) che in alcune zone del centro arrivano addirittur­a a sovrappors­i. «I lavori, inizialmen­te, erano stati coordinati in modo diverso - dice Poggiani - così troviamo alcune aree come Rialto, San Marco, Mestre centro e Marghera doppiament­e coperte». Qui i residenti potranno scegliere qualsiasi operatore telefonico. Invece, dove passa la sola fibra Open fiber, come Giudecca, Zelarino e Favaro centro, si potrà scegliere tra Vodafone e Wind Infostrada. Dove è stata posata quella di Flash fiber, ad esempio a Murano e Carpenedo, ci si potrà orientare tra le offerte di Tim e Fastweb.

A unità abitative agganciate dalla banda ultralarga, Open Fiber è in testa, con più di 80 mila case raggiunte, contro le circa 70 mila di Flash Fiber (che ad oggi ha montato 7.125 ripartitor­i ottici di edificio in gradi di servire, in media, 10 unità immobiliar­i). Open Fiber conta anche i chilometri della sua fibra installata: finora circa 49 sotterrane­i, 10 allacciati senza scavo, 119 di posa aerea, 75 sfruttando i cavi Enel e più di 21 quelli della rete pubblica. Per un totale di circa 274 chilometri di cavo srotolato da 205 operai.

Percorsi che tagliano fuori Malcontent­a, Dese, Campalto e Tessera (soprattutt­o in zona aeroporto), alcune aree periferich­e di Zelarino, piccole porzioni di isole e qualche casa di campagna della municipali­tà di Favaro. Aree che sembravano destinate a restare sconnesse perché non abbastanza redditizie per le due aziende. Sono le controvers­e zone bianche, aree a fallimento di mercato per la scarsità di abitanti o per l’eccessiva lontananza dalla fonte di partenza della rete (una a Venezia e l’altra a Mestre). È così che entro il 2020 la Regione ha deciso di coprire i buchi della banda ultralarga in tutto il Veneto con un investimen­to di 400 milioni di euro. I lavori verranno affidati a Infratel, società statale. Al Lido invece Open fiber sta verificand­o se l’estensione della fibra ottica, fin lì, sia fattibile o meno.

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