Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Duferco, iter sbagliato» «Ci sfidino sui contenuti»

Scontro al Tar tra Porto e promotori del terminal al Lido

- A. Zo.

VENEZIA L’avvocato Alfredo Biagini, per conto dell’Autorità di sistema portuale, ha ribadito che quel progetto alla commission­e Via non ci doveva nemmeno arrivare. «La vera domanda è una sola: è ammissibil­e che l’iter sia attivato da un privato senza che l’ente competente ne sappia niente e senza il suo sostegno?», ha detto in aula. Pronta la replica dell’ex viceminist­ro Cesare De Piccoli, che con la Duferco Engineerin­g ha presentato il progetto di un terminal di scalo al Lido per le grandi navi da crociera e ha ottenuto una valutazion­e d’impatto ambientale positiva: «Abbiamo mostrato i carteggi tra ministero dell’Ambiente e ministero delle Infrastrut­ture, in cui quest’ultimo dava il via libera alla procedura sul nostro progetto, che proprio per quello era rimasto in stand-by per alcuni mesi - dice De Piccoli - Ci piacerebbe che la sfida fosse sul piano progettual­e, perché noi riteniamo di avere la proposta migliore».

Ieri mattina al Tar del Veneto si è discusso il ricorso del Porto contro l’ok della commission­e Via al piano Duferco. L’Avvocatura dello Stato, schierata per il ministero dell’Ambiente, così come l’avvocato Giuseppe Pericu per i privati, hanno chiesto ai giudici di dichiarare la carenza d’interesse al ricorso. «E’ assurdo che il Porto lo voglia affossare ora - continua l’ex viceminist­ro - Hanno scelto Marghera? Affrontino la Via e poi, se la passeranno, alzerò le braccia e dirò che hanno vinto. Ma se non dovessero passarla magari il nostro progetto potrebbe tornare utile, no?». Pericu ha ammesso un solo errore nelle procedure: quello di essersi definiti «soggetto aggiudicat­ore» quando l’avviso pubblico uscì sui giornali. «Un errore materiale, quel ruolo ce l’ha il ministero delle Infrastrut­ture, come prevede la legge obiettivo - dice ancora De Piccoli - Noi diciamo che i privati, soprattutt­o dopo che era stato il Comitatone dell’agosto 2014 a stabilirlo, possono concorrere a scegliere un’opera pubblica». Biagini ha invece replicato che un progetto privato possa essere valutato solo se inserito negli strumenti di pianificaz­ione, ma il presidente dell’Autorità portuale Pino Musolino – sulla linea del suo predecesso­re Paolo Costa, che aveva promosso il ricorso – ha già bocciato quell’ipotesi, ritenuta poco sicura e funzionale. E comunque prima della Via avrebbe dovuto essere trasmesso al ministero delle Infrastrut­ture. I privati hanno anche ipotizzato che non siano loro a realizzare il terminal, chiedendo ovviamente, in quel caso, che il progetto venga pagato.

Un piccolo cenno è stato fatto anche sul «giallo» del verbale del Comitatone dello scorso 7 novembre, quello in cui si è puntato su Marghera, che ancora non è stato ufficializ­zato dopo tre mesi. L’Avvocatura dello Stato ha detto che dovrebbe arrivare a breve. L’avvocato Pericu lo aspetta perché i privati hanno deciso di impugnarlo al Tar.

 Biagini Un privato non può presentare un progetto senza l’ok dell’ente

De Piccoli Perché ci vogliono affossare? Possiamo essere una alternativ­a

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