Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Vogliamo essere leader in Europa» Borse di studio, ricerca, investimenti
Bugliesi: stiamo realizzando l’università che avrei voluto da studente. Martedì Mattarella
VENEZIA «Stiamo realizzando l’università che avrei voluto da studente». A 150 anni dal 1868 in cui Ca’ Foscari nacque come Regia Scuola Superiore di Commercio il rettore Michele Bugliesi si appresta a staccare un tagliando della storia che vale come ticket d’ingresso nel futuro della formazione superiore. Martedì alla Fenice l’inaugurazione dell’anno Accademico alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella darà il via ufficiale alle celebrazioni. Da 19 mila a 21 mila studenti negli ultimi cinque anni, 88 milioni di euro di investimento in campus e residenze studentesche, Science Gallery a San Basilio. Uffici di rappresentanza in Asia e a Bruxelles, cinque dipartimenti d’eccellenza che hanno avuto accesso al maxifinanziamento del ministero: l’università veneziana guarda indietro per prendere meglio la rincorsa: «Cerchiamo di emergere come uno degli atenei leader in Europa», annuisce Bugliesi.
Rettore, con l’inaugurazione dell’anno accademico iniziano le celebrazioni per il 150 anni. Ca’ Foscari ha indetto concorsi di poesie, cortometraggi, call sui ricordi, un sito con memorie e foto. Quale ritratto emerge?
«Quello di un’università che è cambiata nel tempo mantenendosi fedele ai suoi pilastri, alla tradizione, alle discipline originarie e che adesso risponde in modo diverso alle sfide del progresso scientifico e delle sollecitazioni dello sviluppo e del quadro internazionale. Le diverse iniziative confluiranno in una mostra con oggetti, ritratti, testimonianze multimediali e artistiche: storica nei contenuti ma innovativa nella presentazione».
Borse di ricerca individuali Marie Curie, cinque dipartimenti di eccellenza, le prossime «sedi» a New Delhi, Istanbul, in Russia... Vuole fare di Ca’ Foscari la prima università del Veneto?
«Cerchiamo di emergere come una delle università leader in Europa, oltre che in Italia. Abbiamo visibilità importanti e siamo nella condizione di investire per crescere ancora. L’ambizione è quella: onorare una tradizione prestigiosa e adeguarla ai tempi per mettersi nelle posizioni di rilievo in Europa. Con le università venete c’è competizione ma cooperiamo: per il Competence Center, per avere un rapporto più compiuto ed efficace con le imprese e per fare fronte comune in ambito internazionale».
Il 30 gennaio per la prima volta si è riunito il nuovo comitato di consulenza del Dipartimento di Economia con professionalità veneziane di respiro internazionale, che esiti si aspetta?
«Il valore aggiunto di questi advisory board è nell’opportunità che offrono di comprendere quali sono le esigenze degli stakeholders da una parte, e dall’altro di far conoscere l’università, il fatto che si è trasformata e che cerca l’interlocuzione con le imprese, che non è chiusa e autoreferenziale, ma che cerca rapporti ● ● proattivi per attivare percorsi di ricerca e formazione utili e finalizzati all’impiegabilità degli studenti».
A proposito: i laureati di Ca’ Foscari trovano lavoro prima degli altri?
«L’indice è sempre alto, dai cinque ai sette punti sulla media nazionale. Per la laurea magistrale ad un anno è del 78% e a cinque anni è del 90%. Più alta nelle aree economiche e scientifiche, sull’area linguistica è 5 o 6 punti in più della media nazionale minore sull’area umanistica ma il connubio tra economia, comunicazione, marketing, organizzazione dei contenuti, insomma l’interdisciplinarietà che perseguiamo grazie a contatti con 17 mila imprese, apre ai nostri studenti finestre su percorsi e competenze spendibili».
Tra Santa Marta, San Giobbe, via Torino, la Science Gallery a San Basilio, Ca Foscari ha un portafoglio di lavori in corso di 88 milioni di euro. Una presenza in città sempre più concretamente avvertibile, eppure la politica continua a invocare un maggiore rapporto (tra parentesi i dati 2011/12) Economica Studenti fuori regione Studenti Docenti internazionali e personale Dottorandi/ Assegnisti
«Vedo i nostri studenti entusiasti di tutto ciò che offriamo loro, posso dire che sto creando l’università che avrei voluto da studente: che fa sempre crescere lo spessore culturale e scientifico ma con strumenti più adeguati ai tempi».