Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
A San Servolo i maestri dell’obiettivo
Da Dequick a Knapp e Lindbergh, masterclass a San Servolo con i grandi fotografi
Come catturare la modernità di Venezia? Come restituire uno sguardo originale sulla città più fotografata al mondo? «Io paradossalmente ho deciso di tornare alle origini e di ispirarmi alla pittura classica, adottando la prospettiva e il punto di vista di un pioniere delle vedute urbane: Canaletto» – a parlare è Laurent Dequick, architetto di formazione che ha fatto della sfida di raccontare l’anima delle grandi capitali del mondo la sua missione di fotografo.
«Ho sempre frequentato e amato questa città – vera macchina del tempo – e tre anni fa mi sono imbattuto nel racconto per immagini di Canaletto. Ho deciso di seguirne le orme, ripercorrendone i luoghi senza cambiare nulla di quello che si materializzava davanti ai miei occhi: la vita della città. In fase di post-produzione ho lavorato plasmando la luce e i colori, soprattutto quelli del cielo e della laguna». Il risultato: una Venezia da cartolina? «No, bensì un cortocircuito divertente che gioca con le aspettative di chi guarda: la modernità infatti va ricercata e interrogata». Ma ha ancora senso fotografare la città? A rispondere con intelligente provocazione è un altro protagonista della fotografia internazionale, Settimio Benedusi, fine ritrattista attivo nel campo della moda e della pubblicità. «Il mondo deve smettere di fotografare Venezia e ricominciare a guardarla senza la mediazione di uno schermo». Sì perché la bellezza è una cosa seria e la vera sfida è saperla catturare senza tradirne la complessità. Lo sa bene Peter Knapp, per molti anni direttore artistico di Elle: «Venezia è come una donna attraente, ma ci vogliono creatività, talento e personalità per restituire nella pellicola il gioco tra un dettaglio ricco di significato – una geometria sulla città o sul vestito di una modella – e la visione d’insieme. Dobbiamo restituire alla fotografia la sua vocazione di memoria storica ed anche la complessità della visione». Sono queste alcune delle domande e dei protagonisti al centro di Venezia Photo, la prima edizione di un festival che per due settimane – dal 19 febbraio al 5 marzo – trasformerà Venezia e l’isola di San Servolo nella capitale della fotografia mondiale.
Il progetto nasce dall’incontro tra Isola di San Servolo srl e il più antico festival di fotografia al mondo, «Les rencontres d’Arles», insieme all’Associazione per la Diffusione dell’Arte Fotografica, con il patrocinio di Oliviero Toscani. A inaugurare la prima grande soiree aperta al pubblico è stato ieri il maestro della fotografia di moda, Peter Lindbergh. Oggi alle 18.45 l’appuntamento è con Peter Knapp; seguiranno la fotogiornalista iraniana Maral Deghati (21 febbraio), Oliviero Toscani (22 febbraio), Olivier Fölmi (23 febbraio) e il foto-reporter Yann Arthus Bertrand (24 febbraio).