Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Tintoretto, Music e Fiorucci, un anno di mostre veneziane

Presentato il calendario dei Musei Civici Il nuovo percorso del Correr. La donazione di Ida Barbarigo

- Tuzii

Dai colori dell’anima di Gino Rossi alla riscoperta di un’«opera d’arte totale» di Music, dal mito di Venezia attraverso gli occhi di Ruskin all’affascinan­te estetica delle «rovine» fino al grande negozio pop di Elio Fiorucci. Superstar assoluta Tintoretto. La Fondazione Musei Civici di Venezia ha presentato un fitto calendario con 27 progetti espositivi fino alla fine dell’anno nei suoi 11 musei («Il fil rouge - ha spiegato Gabriella Belli, direttore della Fondazione - : intercetta­re lo spirito del tempo, dall’antico al contempora­neo»), a eccezione del Correr che ha avviato il restauro dell’area espositiva temporanea. Importante volontà espressa da Ida Barbarigo, scomparsa di recente, che nel suo legato destina al Muve il patrimonio Cadorin- Music.

La prima mostra apre già domani. A Ca’ Pesaro ritorna «Gino Rossi a Venezia» in un «Dialogo tra le collezioni di Fondazione Cariverona e Ca’ Pesaro» (23 febbraio-20 maggio), a cura di Luca Massimo Barbero ed Elisabetta Barisoni, omaggio al pittore dell’avanguardi­a veneziana con una trentina di opere a raccontare l’intensa e drammatica parabola biografica e artistica di Rossi (1884-1947). Un salto all’indietro di un secolo per un altro tributo. Con la direzione scientific­a di Gabriella Belli e a cura di Anna Ottani Cavina, a Palazzo Ducale, «John Ruskin. Le pietre di Venezia» (10 marzo-10 giugno), ricorda il poeta, pittore e critico d’arte che ha contribuit­o alla creazione del mito romantico, tra luci e ombre, della città lagunare. In una scenografi­a di Pier Luigi Pizzi, 100 opere, tra cui una stupenda Punta della Dogana e Santa Maria della Salute (1843) di William Turner, dalla National Gallery di Washington. Palazzo Fortuny protagonis­ta a marzo con due esposizion­i (24 marzo-23 luglio). La ricomposiz­ione di una stanza delle meraviglie decorata, su commission­e di due sorelle svizzere, da Zoran Music (1909-2005) nel 1949. «La stanza di Zurigo», a cura di Daniela Ferretti, erano pitture, con vedute lagunari, su intonaco, tela e juta. Dopo anni d’abbandono, grazie all’intervento di Paolo Cadorin, gli intonaci sono stati staccati e trasferiti su pannelli. La seconda mostra propone «La raccolta Merlini», 300 opere novecentes­che, tra cui lavori di de Pisis, de Chirico, Morandi, Fontana, Burri. Giugno si colora della fantasia di Elio Fiorucci, scomparso nel 2015, con Ca’ Pesaro che allestisce un «grande mercato» con le idee e icone dello stilista. «Epoca Fiorucci» (23 giugno13 gennaio 2019), a cura di Belli e Aldo Colonetti, sarà un’antologia della «filosofia Fiorucci» e su colui che fece decorare un suo negozio da Keith Haring e si circondò di architetti come Sottsass e Mendini.

A più di 80 anni dall’unica grande mostra che Venezia gli abbia mai dedicato (Ca’ Pesaro 1937), la rassegna a Palazzo Ducale (7 settembre-6 gennaio 2019) «Jacopo Tintoretto, pittore veneziano (1519-1594)» ripercorre­rà il processo creativo dell’ultimo genio artistico rinascimen­tale. A cura di Robert Echols e Frederick Ilchman, direzione scientific­a di Gabriella Belli, in co-produzione con la National Gallery of Art di Washington, vedremo 70 opere dai più importanti musei del mondo.

Autunno nel segno della collaboraz­ione con Ermitage Italia in due rassegne: al Fortuny «FutuRuins» (1 settembre-7 gennaio 2019), a cura di Daniela Ferretti e Dimitri Oze- rkov, darà conto dell’estetica delle «rovine», dalle prime mitologie della distruzion­e alle macerie delle Twin Towers; al Centro Candiani di Mestre «Venezia e San Pietroburg­o» (21 novembre-20 febbraio 2019), con tele di Tiziano, Veronese, Bellotto, Canaletto, Guardi.

Tra le tante proposte, la ricomposiz­ione a Ca’ Pesaro del ciclo pittorico «Il poema della vecchiaia» del divisionis­ta Angelo Morbelli; una mostra dedicata alla motociclet­ta a Forte Marghera; un nuovo capitolo della raccolta di opere vetrarie del XX secolo di Barry Friedman al Museo del Vetro di Murano; un focus a Ca’ Rezzonico (che sta preparando un progetto sulla pittura veneziana del ‘700 per il ‘19 col Grand Palais di Parigi) su Anton Maria Zanetti, mercante d’arte e collezioni­sta, amico di Canaletto e Tiepolo.

Sono state annunciate inoltre novità struttural­i. Sono avviati i restauri nell’area espositiva temporanea al secondo piano del museo, dove si sta procedendo al recupero della parte monumental­e. I lavori metteranno in comunicazi­one il fronte Piazza San Marco con quello Bacino, in un percorso circolare. Nel 2019 sarà pure completato il restauro delle 24 stanze imperiali, dove troverà spazio pure una raccolta di miniature di età napoleonic­a, nuova acquisizio­ne. I Musei Civici «proseguono - ha marcato Mariacrist­ina Gribaudi, presidente Muve - nel lavoro nelle sedi di adeguament­o agli standard internazio­nali di qualità e servizi, dal wifi all’abbattimen­to delle barriere architetto­niche e alla sicurezza».

Infine, i musei saranno arricchiti da un’importante donazione. Ida Barbarigo, pittrice ed esponente della famiglia di artisti Cadorin, figlia di Guido e moglie di Music, ha destinato l’eredità culturale della prolifica «bottega» al Muve (interlocut­ore il Comune di Venezia) nel suo lascito testamenta­rio, con la volontà che il patrimonio Cadorin-Music venga indirizzat­o a Palazzo Fortuny.

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 ??  ?? Epoche Poster Fiorucci del 1974 e Tintoretto, «Autoritrat­to» (1588), Musée du Louvre
Epoche Poster Fiorucci del 1974 e Tintoretto, «Autoritrat­to» (1588), Musée du Louvre
 ??  ?? Le pietre di Ruskin J.M.W. Turner, «Venezia, Punta della Dogana e Santa Maria della Salute» (1843)
Le pietre di Ruskin J.M.W. Turner, «Venezia, Punta della Dogana e Santa Maria della Salute» (1843)

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