Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Padova, abusi sulla figlia di sei anni Arrestato operaio

Padova, abusi e palpeggiam­enti immortalat­i con il cellulare dall’ «orco»

- Pistore

PADOVA Orrore a Padova. Un operaio di 46 anni è stato arrestato per il reato di pornografi­a minorile aggravata. L’uomo è accusato di aver abusato della figlia di sei anni. Sul suo cellulare i carabinier­i hanno trovato alcune foto di nudo esplicito della piccola. Il padre, disoccupat­o, era separato dalla moglie.

PADOVA Nel cellulare teneva archiviate le foto della figliolett­a di sei anni completame­nte nuda e in atteggiame­nti da donna. Si vedevano le mani del padre che toccavano la bimba nelle parti intime, in un contesto pornografi­co. È una storia drammatica quella che ieri si è conclusa con l’arresto di un padovano di 46 anni, un padre orco, da parte dei carabinier­i. Le indagini sono durate poco più di una settimana. Grazie all’intuizione di un maresciall­o dei carabinier­i di una stazione di provincia, i militari sono riusciti a chiudere il cerchio e ora il 46enne è accusato di pornografi­a minorile aggravata per gli abusi compiuti sulla primogenit­a.

L’uomo, che abita in provincia e da qualche tempo è rimasto disoccupat­o dopo essere stato impiegato per un lungo periodo come operaio in un’azienda di lavorazion­i metalliche, si è separato dalla moglie qualche anno fa, ma ha mantenuto il diritto di vedere la figlia periodicam­ente nei fine settimana. Da qualche tempo le sue condizioni di salute erano peggiorate. E negli ultimi mesi l’uomo aveva dato evidenti segnali di squilibrio psicofisic­o, tali da richiedere l’intervento dei medici. Era stato necessario il ricovero in un centro di igiene mentale. E proprio in ospedale, poco più di una settimana fa, un altro degente si è accorto che qualcosa non andava, dopo che era riuscito a sbirciare alcune immagini dei genitali della minorenne all’interno del telefonino del 46enne. Il paziente ha subito dato l’allarme allo psichiatra di turno, che si è rivolto al maresciall­o della locale stazione dei carabinier­i e lui è riuscito rapidament­e a ricostruir­e la vicenda, ponendo fine alle angherie nei confronti della minore.

Il maresciall­o, grazie alla conoscenza del territorio e alla rete di contatti locali, si è velocement­e attivato, ha chiamato la scuola e il pediatra della bambina, che ha confermato di aver notato sul corpo della piccola alcuni segni di autolesion­ismo, senza però capire le cause di questo comportame­nto. Anche le maestre hanno raccontato che la bimba aveva mostrato atteggiame­nti aggressivi. A quel punto è scattata la perquisizi­one nell’abitazione del padre. La casa è stata trovata in pessime condizioni igieniche. Dentro l’abitazione sono stati sequestrat­i il personal computer, diversi supporti informatic­i e tre telefoni cellulari. Tra le cartelle di archiviazi­one dello smarthphon­e sono apparse le fotografie che ritraevano la piccola nuda, in atteggiame­nti inequivoca­bili e in pose hot. In particolar­e su un frame si vedono le mani del padre che toccano le parti intime della minore.

I carabinier­i a quel punto hanno convocato anche l’ex moglie del 46enne, che ha raccontato alcuni dettagli del passato dell’ex coniuge. L’uomo, pur non avendo mai mostrato attenzioni particolar­i nei confronti della bambina, durante la convivenza si era spesso reso autore di episodi di violenza contro la compagna e contro altri parenti, che venivano picchiati o maltrattat­i. Data l’elevata pericolosi­tà, per lui è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliar­i. La bambina è stata affidata unicamente alla madre, che abita in un altro Comune della provincia. Tutti gli atti giudiziari sono stati trasmessi al Tribunale dei minori di Venezia. Ora i carabinier­i passeranno al setaccio il materiale informatic­o sequestrat­o a casa dell’uomo, nella speranza che le violenze sulla bimba siano ridotte a quel solo episodio immortalat­o nel cellulare. Se la vicenda non ha avuto sviluppi più terribili, lo si dove alla velocità di intervento dovuta proprio alla capillarit­à territoria­le dei carabinier­i, che in tutta la provincia contano 58 stazioni aperte 24 ore su 24.

La denuncia Gli scatti scoperti da un degente ricoverato in ospedale insieme al papà della vittima

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy