Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Fanpage, blitz in laguna Nel video la proposta choc «Due milioni per l’affare»
Nell’anticipazione della nuova puntata il dialogo choc
Èbastato un breve scambio di parole. Nel video una donna con cadenza veneta si rivolge all’interlocutore: «Vedi quest’area di stoccaggio qui? Ci potrebbe essere una bella realtà. Qui ho il terminal, ho le navi che mi attraccano. E’ venezia». Aggiungendo: «Dopodomani siamo col sindaco e col Ministro che viene sull’area». E’ l’ultima puntata sul business dei rifiuti che sta conducendo il sito Fanpage.it.
VENEZIA È bastato un breve scambio di parole, posto a guisa di anticipazione al termine della terza e ultima puntata pubblicata on line, per far scorrere un brivido lungo la schiena. Nel video si sente una donna con chiara cadenza veneta che si rivolge all’interlocutore, dicendogli: «Vedi quest’area di stoccaggio qui? Ci potrebbe essere una bella realtà. Qui ho il terminal, ho le navi che mi attraccano». Lui le chiede: «È Venezia?». E lei risponde: «Venezia». Aggiungendo: «Dopodomani siamo col sindaco e col Ministro che viene sull’area». La questione è che se l’effetto di questa nuova puntata sarà quello delle tre precedenti c’è da scommetterci che, anche qui in Veneto, ne vedremo delle belle.
Parliamo dell‘inchiesta sul business dei rifiuti che sta conducendo il sito di informazione
Fanpage.it e che sta scuotendo la Campania. Inchiesta che dopo tre puntate — ciascuna composta da un video di circa 10-15 minuti, basato su audio e video catturati da telecamere nascoste — registra già conseguenze devastanti, tra dimissioni a raffica (tra queste quelle presentate da Roberto De Luca, ex assessore al Bilancio di Salerno e figlio del governatore Vincenzo) e polemiche a non finire. Ciò che emerge dal lavoro giornalistico è certamente impressionante: si mostrano manager pubblici e politici estremamente permeabili alla corruzione (per usare un eufemismo). Mentre, in generale, si palesa un quadro di illegalità e di spreco diffusi.
Tuttavia ciò che sta facendo discutere è anche il metodo adottato da Fanpage che, in sostanza, nella propria «ricerca» impiega un ex boss della Camorra, Nunzio Perrella, nelle vesti di «agente provocatore». In realtà, sarebbe meglio dire che Fanpage ha deciso di affiancare Perrella nella «missione» che l’ex boss si è dato: quella di infiltrarsi di nuovo nell’ambiente per smantellare il sistema (Perrella all’inizio dell’inchiesta sostiene che lo Stato si sarebbe rifiutato di accettare questa sua sfida, tanto che lui, per questo motivo, si sarebbe rivolto proprio al sito di informazione per «far venire fuori quello che tutti sanno»).
Sta di fatto che Perrella, appena si è rimesso sul mercato, è stato subito contattato da affaristi, politici e manager pubblici interessati ai suoi servizi. L’ultima puntata (saranno cinque in tutto) ha portato alle dimissioni di Biagio Iacoare, presidente di Sma, la società della Regione Campania che smaltisce i fanghi: il suo collaboratore, Mario «Rory» Oliviero, è stato immortalato dalla telecamera nascosta mentre ritira da Perrella una valigetta in cui lui credeva che ci fossero 50mila euro (dentro invece c’era solo spazzatura). Ma ora, dunque, toccherebbe a Venezia. I colleghi di Fanpage, ci hanno anticipato un estratto di un dialogo che verrà inserito nella prossima puntata, ambientata in Veneto. I protagonisti del dialogo sono due: da una parte proprio il solito Perrella, e dall’altra una donna. Questa farebbe da mediatrice per un affare a Marghera: la realizzazione di un sito di stoccaggio. La signora dice a Perrella che per entrare in quel business vorrebbe 2 milioni di euro. Lui le dice: «Ma sono i soldi della Camorra». E lei, senza troppi scrupoli: «E dov’è il problema?». Poi si accordano sul posto dove ritirare il denaro. «Te li faccio portare io dove mi dici tu», dice Perrella. Ancora non è dato sapere quando la puntata intera andrà in onda. Intanto l’attesa, però, è già alta.
Il caso
Infiltrato o agente provocatore, fa discutere il ruolo di un ex camorrista