Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Cda Fondazione Padova-Treviso per ora fuori
«Prima strategie e conti». Zoppas: nessuna preclusione
Le Confindustrie territoriali di Padova e Treviso per ora stanno fuori dal nuovo Cda di Fondazione Nord Est: «Prima le strategie e il piano finanziario».
VENEZIA La geopolitica non sarà una scienza esatta, però la mappa dei consiglieri, diramata martedì sera, è inequivocabile: Bono (presidente) e Agrusti (che nel frattempo è incappato come imputato in un’inchiesta per la corruzione di un finanziere) rappresentano le imprese del Friuli; Zoppas (presidente regionale di Confindustria), Marchi e Marinese sono veneziani; Vescovi, Bauli e Barbini sono i leader rispettivamente degli industriali di Vicenza, Verona e Belluno. Fine dell’elenco. Ergo, le due associazioni territoriali di Padova e Treviso, ormai promesse spose in via di fusione, sono al momento escluse dalla governance della «nuova» Fondazione Nord Est a guida Bono-Carraro (Carlo, ex rettore di Ca’ Foscari, nominato direttore scientifico).
Potenza delle coincidenze, Padova e Treviso sono proprio le due territoriali di Confindustria che si erano contrapposte alle consorelle venete nella contesa per la presidenza nazionale, vinta dall’asse Verona-Vicenza-Venezia - lo stesso che ha espresso la leadership regionale di Zoppas a sostegno di Vincenzo Boccia. Come mai, ora, i «perdenti» sono fuori dalla stanza dei bottoni della rinnovata Fondazione?
«Nessuna preclusione», si affrettano a rassicurare dalla Confindustria regionale. «Semplicemente, Padova e Treviso non hanno ancora indicato il loro rappresentante. Quando lo faranno, il Cda di Fondazione verrà allargato».
Dunque, per ora si tratta di una autoesclusione volontaria. Ma la domanda di fondo rimane: come mai? I diretti interessati non si sottraggono alle spiegazioni: «Confindustria Padova e Unindustria Treviso - recita una nota congiunta delle due associazioni - hanno comunicato martedì sera a Confindustria Veneto, con una lettera a firma dei rispettivi presidenti, la loro disponibilità a far parte del Cda di Fondazione Nord Est, all’esito di un confronto e approfondimento tra tutti gli “azionisti” sulle strategie, sull’organizzazione e su un piano finanziario di Fondazione che a oggi non sono stati ancora definiti. La volontà è quella di contribuire in maniera fattiva al rilancio di Fondazione Nord Est, prima attraverso la condivisione di obiettivi, strumenti e mission e successivamente anche attraverso la partecipazione alla governance». Come dire: saremo della partita, se e quando il percorso (e i fondi per affrontarlo) sarà chiaro.
Sull’altro fronte, il presidente veneziano Vincenzo Marinese fa professione di ottimismo: «Non ci vedo nulla di strano, anche il Trentino deve ancora indicare il suo rappresentante. Noi intanto abbiamo deciso di andare avanti, insediando il Cda e affiancandolo al direttore scientifico, che sta già lavorando da qualche tempo. Padova e Treviso si uniranno successivamente, senza alcuna polemica. Piuttosto - continua Marinese - mi piace sottolineare la novità rappresentata dal comitato esecutivo: per la prima volta, tutti i direttori delle territoriali contribuiranno a pianificare il lavoro». Da Vicenza arriva a sostegno Luciano Vescovi: «Su Fondazione Nord Est si sta compiendo un efficace rilancio. È un percorso portato avanti con grande attenzione alla tempistica e alla condivisione delle informazioni in seno al consiglio di presidenza di Confindustria Veneto». Capito, Padova e Treviso?
Marinese Entreranno successivamente, senza polemiche
Vescovi Stiamo compiendo un efficace percorso di rilancio