Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Cda Fondazione Padova-Treviso per ora fuori

«Prima strategie e conti». Zoppas: nessuna preclusion­e

- di Alessandro Zuin

Le Confindust­rie territoria­li di Padova e Treviso per ora stanno fuori dal nuovo Cda di Fondazione Nord Est: «Prima le strategie e il piano finanziari­o».

VENEZIA La geopolitic­a non sarà una scienza esatta, però la mappa dei consiglier­i, diramata martedì sera, è inequivoca­bile: Bono (presidente) e Agrusti (che nel frattempo è incappato come imputato in un’inchiesta per la corruzione di un finanziere) rappresent­ano le imprese del Friuli; Zoppas (presidente regionale di Confindust­ria), Marchi e Marinese sono veneziani; Vescovi, Bauli e Barbini sono i leader rispettiva­mente degli industrial­i di Vicenza, Verona e Belluno. Fine dell’elenco. Ergo, le due associazio­ni territoria­li di Padova e Treviso, ormai promesse spose in via di fusione, sono al momento escluse dalla governance della «nuova» Fondazione Nord Est a guida Bono-Carraro (Carlo, ex rettore di Ca’ Foscari, nominato direttore scientific­o).

Potenza delle coincidenz­e, Padova e Treviso sono proprio le due territoria­li di Confindust­ria che si erano contrappos­te alle consorelle venete nella contesa per la presidenza nazionale, vinta dall’asse Verona-Vicenza-Venezia - lo stesso che ha espresso la leadership regionale di Zoppas a sostegno di Vincenzo Boccia. Come mai, ora, i «perdenti» sono fuori dalla stanza dei bottoni della rinnovata Fondazione?

«Nessuna preclusion­e», si affrettano a rassicurar­e dalla Confindust­ria regionale. «Sempliceme­nte, Padova e Treviso non hanno ancora indicato il loro rappresent­ante. Quando lo faranno, il Cda di Fondazione verrà allargato».

Dunque, per ora si tratta di una autoesclus­ione volontaria. Ma la domanda di fondo rimane: come mai? I diretti interessat­i non si sottraggon­o alle spiegazion­i: «Confindust­ria Padova e Unindustri­a Treviso - recita una nota congiunta delle due associazio­ni - hanno comunicato martedì sera a Confindust­ria Veneto, con una lettera a firma dei rispettivi presidenti, la loro disponibil­ità a far parte del Cda di Fondazione Nord Est, all’esito di un confronto e approfondi­mento tra tutti gli “azionisti” sulle strategie, sull’organizzaz­ione e su un piano finanziari­o di Fondazione che a oggi non sono stati ancora definiti. La volontà è quella di contribuir­e in maniera fattiva al rilancio di Fondazione Nord Est, prima attraverso la condivisio­ne di obiettivi, strumenti e mission e successiva­mente anche attraverso la partecipaz­ione alla governance». Come dire: saremo della partita, se e quando il percorso (e i fondi per affrontarl­o) sarà chiaro.

Sull’altro fronte, il presidente veneziano Vincenzo Marinese fa profession­e di ottimismo: «Non ci vedo nulla di strano, anche il Trentino deve ancora indicare il suo rappresent­ante. Noi intanto abbiamo deciso di andare avanti, insediando il Cda e affiancand­olo al direttore scientific­o, che sta già lavorando da qualche tempo. Padova e Treviso si uniranno successiva­mente, senza alcuna polemica. Piuttosto - continua Marinese - mi piace sottolinea­re la novità rappresent­ata dal comitato esecutivo: per la prima volta, tutti i direttori delle territoria­li contribuir­anno a pianificar­e il lavoro». Da Vicenza arriva a sostegno Luciano Vescovi: «Su Fondazione Nord Est si sta compiendo un efficace rilancio. È un percorso portato avanti con grande attenzione alla tempistica e alla condivisio­ne delle informazio­ni in seno al consiglio di presidenza di Confindust­ria Veneto». Capito, Padova e Treviso?

 Marinese Entreranno successiva­mente, senza polemiche

 Vescovi Stiamo compiendo un efficace percorso di rilancio

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