Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
L’occupazione e le proteste «Aule piccole, poco materiale» Tensione tra studenti e prof
VENEZIA Sono entrati di notte, hanno sigillato le porte per chiudere fuori insegnanti e personale, quindi hanno lasciato passare solo gli altri ragazzi, fino ad essere più di trecento quando hanno cominciato l’assemblea autogestita in aula magna. Eppure, solo 24 ore prima, lo stesso blitz era stato sventato grazie ad una porta secondaria, che aveva permesso ai professori di infilarsi nell’edificio e far sloggiare gli occupanti.
Dagli errori si impara però, e quindi ieri mattina, alle 8, il liceo artistico di Venezia si è riscoperto occupato, uno striscione sulla facciata ad annunciare la protesta, un portone sigillato a tenere lontani docenti e bidelli. «Denunciamo la mancanza di materiali e di spazi — dicevamo ieri i ragazzi del collettivo Creta, responsabili dell’accaduto — Ogni anno siamo costretti a spendere centinaia di euro per i materiali didattici che la scuola pubblica dovrebbe fornire, ogni giorno ci ritroviamo a convivere con un ambiente poco adatto all’apprendimento, tra aule troppo piccole o in condizioni igieniche e strutturali non idonee». I ragazzi hanno perciò deciso di rimboccarsi le maniche e sfruttare queste giornate di occupazione per ridipingere i muri, pulire gli spazi e persino sistemare qualche infisso danneggiato. «Speriamo che la scuola legittimi la nostra iniziativa e ci permetta di fare lo stesso anche nella sede delle Zattere, che versa in condizioni ancora peggiori — continuano gli studenti, senza risparmiarsi una battuta — ma lì data la conformazione della struttura dell’edificio, non possiamo intervenire con un’altra occupazione».
Inevitabile qualche tensione in fondamenta ieri mattina: sembra che alcuni studenti e docenti abbiano in più di un’occasione tentato di spingersi e tirarsi a vicenda dentro e fuori dalla cornice della porta, comunque senza conseguenze.