Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Presa la baby-gang dei motorini nove denunce, segnalato tredicenne
La banda rubava, smontava e rivendeva i mezzi: raffica di furti nelle scuola di Mirano
MESTRE Per gli studenti delle scuole superiori di Mirano, nell’ultimo periodo, c’era da sperare di trovare i motorini ancora parcheggiati dove li avevano lasciati, dopo il suono dell’ultima campanella. In molti, infatti, nelle scorse settimane sono rimasti a piedi e hanno dovuto chiedere un passaggio o chiamare i loro genitori perché li andassero a prendere. Questo perché dal grande polo scolastico di via Matteotti e dal vicino parcheggio scambiatore gli scooter continuavano a sparire, uno dietro l’altro. Le denunce, di recente, erano arrivate in serie in caserma e i carabinieri, dopo un’indagine serrata, sono riusciti a mettere fine alla raffica di furti, smantellando la banda di responsabili: dieci ragazzini di età compresa tra i 13 e i 18 anni.
Una vera e propria baby gang a struttura gerarchica, nella quale ognuno aveva il proprio ruolo. C’erano quelli specializzati nel rubare i mopreoccupati torini, quelli che avevano una buona manualità meccanica e si dedicavano alle operazioni di smontaggio e chi faceva, invece, il ricettatore. Sono tutti giovanissimi italiani, residenti tra Mestre, Marghera e il Miranese e, nonostante la loro età, già noti alle forze dell’ordine. Ora dovranno rispondere di accuse pesanti: furto, ricettazione e riciclaggio. Tra loro c’è chi aveva dei precedenti anche specifici ed è stato questo uno dei motivi per cui sono stati incastrati. I ragazzi non si erano infatti di essere ripresi dalle telecamere durante i furti e sono stati smascherati. Gli investigatori, quando hanno passato al setaccio le immagini, li hanno riconosciuti subito, proprio perché avevano già avuto a che fare con loro. Per nove di loro è finita con una denuncia, mentre il decimo, avendo solo 13 anni, non è imputabile per legge, perciò è stato solamente segnalato alla procura.
Stando alle indagini dei carabinieri della stazione di Mirano, la baby gang sarebbe responsabile di almeno tre furti di scooter che appartenevano agli studenti degli istituti «8 Marzo», «Lorenz» e «Primo Levi», ma non è escluso che sia coinvolta anche in altri colpi sempre in terraferma veneziana. Il loro era un «modus operandi» collaudato. I primi a entrare in azione erano i componenti della banda specializzati nel furto, che portavano via i motorini parcheggiati vicino alle scuole e nella stazione degli autobus. Sono stati proprio loro ad essere ripresi dalle telecamere e a portare, dunque, gli investigatori a individuare i complici. Quelli, cioè, che si occupavano delle operazioni successive: smontare i motorini, montare parti di altri mezzi e renderli, così, irriconoscibili. La catena proseguiva, poi, con la rivendita degli scooter «messi a nuovo» a compratori consapevoli del fatto che si trattasse di mezzi rubati. Un aspetto, questo, sul quale i carabinieri stanno ancora lavorando. Il sospetto, infatti, è che dietro a questa baby gang ci sia anche qualcun altro. Altri motorini, invece, li tenevano i ragazzi e li utilizzavano per spostarsi. In qualche caso, infine, i pezzi di ricambio smontati venivano rivenduti sul mercato nero. Al termine delle indagini gli investigatori sono riusciti a recuperare alcuni mezzi che saranno riconsegnati ai proprietari.