Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Navi, verifiche in corso «Sulle idee vincenti il Comune ha sbagliato»

- G. B.

VENEZIA Grandi navi e Mose, «buco» del Lido e idee vincenti nel mirino della Corte dei conti. Il 2017 si è chiuso con condanne dall’importo di 15 milioni di euro per lo scandalo del Mose ma non è detto che i giudici non aprano nuovi fascicoli. «Bisogna esaminare tutte le posizioni, va studiata la sentenza, le prescrizio­ni del penale non escludono nuove azioni risarcitor­ie», ha spiegato ieri, a margine dell’inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o della Corte dei conti, il procurator­e regionale Paolo Evangelist­a. Sarà quasi sicurament­e escluso da richieste di risarcimen­to per danni d’immagine l’ex sindaco Giorgio Orsoni («Non era eletto all’epoca dei fatti», ha precisato il procurator­e) ma gli altri imputati, come l’ex magistrato alle acque Maria Giovanna Piva, potrebbero dover tornare a difendersi.

Di recente, la Corte dei conti ha aperto un fascicolo sulle grandi navi, sui progetti alternativ­i al passaggio in bacino di San Marco e canale della Giudecca. Al momento è in fase di istruttori­a e Evangelist­a precisa: «Servono approfondi­menti e molta attenzione» ma il dado è comunque tratto. Sull’inchiesta relativa al «buco» del Lido, dove sarebbe dovuto sorgere il nuovo Palazzo del cinema invece entro l’anno la Corte prenderà posizione sulla vicenda. Ultimo capitolo veneziano, le «idee vincenti», ossia il premio per i dipendenti comunali che avanzano proposte per migliorare servizi e lavoro dell’amministra­zione. Il provvedime­nto da 474 mila euro, contrastat­o dai sindacati, è stato bocciato dai giudici perché i premi sono stati erogati senza verifiche sull’attuazione. «Il problema è che sono stati erogati i premi senza averne verificato l’attuazione, ha fatto bene il Comune ha avviare il recupero dei soldi, dilazionan­done la restituzio­ne», precisa. Nel 2017, la Corte si è anche occupata dei 3,8 milioni di multe cancellate dalla giunta di Massimo Bitonci, dell’uso distorto di fondi pubblici com’è stato per Ca’ Robinia nel Trevigiano dove 4,1 milioni della Regione sono stati usati per un pub e non per un centro per disabili. Il finto ginecologo che ha operato nell’Usl di Bassano e per un anno anche a Mirano, dovrà invece restituire 1,8 milioni. «Il 2017 è stato l’anno del nuovo codice —ha detto in apertura dell’inaugurazi­one il presidente della sezione giurisdizi­onale Guido Carlino — chiediamo che alcune novità siano riviste, come il fatto che le inchieste siano svolte da dirigenti pubblici». A salutare l’avvio dell’anno giudiziari è arrivato il presidente delle sezioni Angelo Buscema: «Ho avuto il privilegio di essere presidente per quattro anni a Venezia, mi sento a casa».

Un monito dal presidente degli avvocati lagunari Paolo Maria Chersevani: «Mai come oggi amministra­zioni e amministra­ti sono distanti, l’amministra­zione è vista come lo sceriffo di Nottingham, il Veneto che tanto dà, vorrebbe un riconoscim­ento. Abbiamo governi per ogni stagione e un problema di “incompiuti” da affrontare».

Lido Entro l’anno la svolta nelle indagini sul «buco» del Lido

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Procurator­e Paolo Evangelist­a

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