Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Film su Palladio, giornata di riprese a Villa Saraceno
Troupe a Sarcedo: la pellicola andrà alla mostra del cinema
Ben 180 ore di riprese già girate in Italia fra Vicenza, Venezia, Roma, e altre 60 da girare negli Usa, tra il Connecticut e la Casa Bianca. Prende forma «Palladio, the power of architecture», il film di un’ora e mezza sul grande architetto vicentino prodotto dalla Magnitudo: «Termineremo anche i montaggi entro maggio per poi candidare il film alla prossima Mostra internazionale del cinema di Venezia» spiegano i produttori, Francesco Invernizzi con la moglie Aline Bardella. Ieri pomeriggio il regista Giacomo Gatti e la troupe hanno filmato ad Agugliaro all’interno di Villa Saraceno, progetto del 1548 del grande architetto, un tavolo con riunito un gruppo di «palladiani contemporanei»: una conversazione fra esperti, restauratori, studiosi oltre a proprietari di ville ed eredi di famiglie patrizie del ‘500 (come i conti Antonio Foscari e Nicolò Valmarana, e Cristian Malinverni).
Il banchetto conviviale porterà nel film spezzoni in cui si cercherà di cogliere quello che rende lo stile palladiano antico ma al tempo stesso moderno, apprezzato e diffuso anche oggi. Il progetto cinematografico, le cui riprese sono iniziate a settembre scorso, non vuole infatti essere un semplice documentario storicobiografico ma un vero e proprio film d’arte: un viaggio che attraverso le opere faccia capire cosa ha portato, nel Rinascimento come oggi, quello che era uno semi-sconosciuto scalpellino figlio di mugnai a diventare punto di riferimento per la costruzione dei palazzi del potere. «Il grosso delle riprese è già stato ultimato» spiega Stefano Paolo Giussani, del team autoriale. Fino ad oggi la troupe ha toccato i luoghi italiani legati a Palladio: dal ponte di Rialto e la stessa piazza San Marco a Venezia fino a villa La Rotonda e al teatro Olimpico a Vicenza, da villa Emo a Treviso al Pantheon e al tempietto San Pietro in Montorio a Roma.
«A fine marzo saremo negli Stati Uniti per filmare cosa è rimasto di Palladio nel mondo – riprende Invernizzi – dall’università di Yale in Connecticut ai simboli del potere, come la Stock Exchange di New York e la stessa White House. Toccheremo anche il tema, delicato, degli edifici dove l’umanesimo di Palladio era stato travisato: una ex tenuta coloniale, simbolo del potere negativo degli schiavisti».