Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Solo il 13 per cento blocca le telefonate moleste

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Non ne potete più delle continue ed insistenti proposte di cambiare abbonament­o del cellulare, di abbandonar­e il vecchio fornitore di luce e gas per un nuovo contratto venduto rigorosame­nte via telefono senza saperne i dettagli o di acquistare un’encicloped­ia o un corso telematico? Nessun problema, adesso è possibile bloccare qualsiasi forma di telemarket­ing, con pochi semplici passi: basta iscriversi, online, ad un registro nazionale. Prima di Natale, è stata approvata la nuova legge sul «Registro pubblico delle opposizion­i», un nome ridondante che però è bene tenere a mente se si vuole mettere la parola fine a quelle telefonate di call center con offerte e proposte commercial­i che, quasi sempre, non ci interessan­o. Il decreto legge porta la firma di un onorevole veneziano, Michele Mognato (ricandidat­o nel collegio di Venezia per Liberi e Uguali) ed è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di queste settimane. Entrerà in vigore a breve, non appena, entro il 22 marzo, saranno pronti i decreti attuativi. «Finora potevano bloccare il telemarket­ing sono i titolari di telefono fisso il cui numero è pubblicato sulle Pagine Bianche, erano esclusi tutti gli altri - spiega il relatore della legge - e i cellulari che in Italia sono 117 milioni a fronte di 13 milioni di numeri fissi». Le restrizion­i era tali che in Italia solo 1,5 milioni di utenti si sono iscritti, finora al Registro di cui quasi 168 mila in Veneto a fronte di 1,3 milioni di telefoni domestici. Un nonnulla: il 13 per cento del totale. Il veneziano supera la media con 25 mila iscritti su 158 mila telefoni (15,9 per cento), seguono le province di Verona e Padova con il 14,2 per cento degli aventi diritto, rispettiva­mente 24.500 e 28.300 e quella di Treviso con 13.383 pari al 14 per cento. «Adesso chiunque potrà smettere di ricevere telefonate con proposte commercial­i ma non solo, con l’iscrizione al Registro, si introducon­o i divieti di cessione a terzi del proprio numero - sottolinea Mognato dell’uso di compositor­i automatici e i call center dovranno avere il numero in chiaro, ossia visibile ed identifica­bile». Far passare il decreto non è stato semplice. «La lobby del telemarket­ing ha tentato di bloccarlo in diversi modi - conclude - ma, alla fine, ce l’abbiamo fatta: tuteliamo i consumator­i, in particolar­e quelli più deboli, come gli anziani spesso vittime di truffe». (g.b.)

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