Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Paese senza leader al voto «Un patto tra i ragionevol­i»

Il direttore del Corriere Fontana e Vescovi (Confindust­ria Vicenza) a confronto

- di Alessandro Zuin

Cosa succederà alle urne? E quale prospettiv­a, se nessuno vincerà veramente? Tornare a votare dopo tre mesi? Sono solo alcune delle domande intorno alle quali si è articolato ieri il dialogo a palazzo Bonin Longare di Vicenza, tra il direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, autore del libro «Un Paese senza leader», e il presidente di Confindust­ria Vicenza, Luciano Vescovi. «Per motivi più o meno nobili io credo che si troverà un compromess­o tra le forze più ragionevol­i, per fare quelle due o tre cose che sono necessarie al Paese» ha detto Fontana. E Vescovi: «Abbiamo bisogno di stabilità».

La metafora di questo Paese (e di queste elezioni) sta tutta nella vignetta di Giannelli che campeggia sulla copertina del libro: la carrozza, al cui interno sono stipati tutti i maggiorent­i e i capi popolo della politica italiana, sta sull’orlo del precipizio. Cosa deve succedere perché, lunedì prossimo, non ci tocchi di fare la scoperta che sono (e siamo) precipitat­i di sotto?

Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera e autore del libro in questione («Un Paese senza leader», edito da Longanesi), non fa oroscopi elettorali ma ha un’idea molto precisa degli scenari che si presentera­nno dal 5 marzo agli italiani: «Penso che la coalizione di centrodest­ra - ha detto ieri sera a palazzo Bonin Longare di Vicenza, nel corso del dialogo con il presidente di Confindust­ria, Luciano Vescovi, moderato dal giornalist­a Marino Smiderle - arriverà a un passo alla vittoria ma non avrà una maggioranz­a assoluta. La vera incognita, caso mai, è il numero dei votanti: se sarà molto basso potranno arrivare le sorprese, perché gli elettorati più motivati sono senza dubbio quelli della Lega e dei 5 Stelle».

E dunque, ragioniamo su questa prospettiv­a: nessuno vince veramente. Che si fa, sempre per evitare che la carrozza partorita dalla matita di Giannelli finisca nell’orrido con tutti dentro? Si torna a votare dopo tre mesi? Il direttore di via Solferino è decisament­e lontano da questa soluzione: «Per motivi più o meno nobili ha sottolinea­to Fontana - io credo che si troverà un compromess­o tra le forze più ragionevol­i, per fare quelle due o tre cose che sono necessarie al Paese. Tra le quali c’è sicurament­e anche una legge elettorale diversa e ben fatta, che io auspichere­i di segno maggiorita­rio e con l’indicazion­e del futuro leader. Mi sembrerebb­e del tutto inutile rivotare dopo pochi mesi con le stesse regole». Aggiunge il leader degli industrial­i vicentini, Vescovi, con parole particolar­mente nette: «Cosa mi auguro che faccia il nuovo governo come primo provvedime­nto? Possibilme­nte niente! Piuttosto proseguano nella linea tracciata dal governo uscente, le imprese italiane hanno bisogno di stabilità e normalità. Anch’io trovo che la legge elettorale andrebbe cambiata, perché questa che abbiamo costringe tutti i competitor­i candidati a non dire la verità. E lo stiamo vedendo molto chiarament­e in questa campagna elettorale».

Larghe intese o governo di scopo che sia, rimane la questione di fondo posta dal libro di Fontana: dove lo andiamo a cercare un leader per questo incorreggi­bile Paese, dove «il sistema politico e istituzion­ale - scrive il direttore del Corriere - sembra confeziona­to su misura per impedire l’ascesa di una nuova personalit­à e l’affermazio­ne di una nuova prospettiv­a?». Dalla platea di palazzo Bonin si alza una mano: «Un leader in realtà ci sarebbe e si chiama Matteo Renzi. E’ giovane e può sempre rifarsi». La risposta di Fontana è limpida: «Non ho dubbi che Renzi lo sia, io stesso ho avuto una grande fiducia in lui, ma oggi è un leader con enormi difficoltà. E’ vero che può riprenders­i ma ha fatto due pesanti errori di valutazion­e: il primo è stato la rottura del patto del Nazzareno con Berlusconi, che lo ha consegnato all’ostilità politica di tutti, e il secondo è stata l’impostazio­ne personale data al referendum sulla riforma costituzio­nale. Renzi cerca troppe sfide, è un rottamator­e compulsivo».

Potrà essere leader allora l’altro Matteo, Salvini, per guardare anche nel campo politico avverso? «Mi preoccupa il fatto che Salvini - ragiona Fontana - ha davvero in mente di lanciare una sorta di Opa sulla sua coalizione, perché sa che Forza Italia, dopo Berlusconi, farà una grandissim­a fatica a tenersi insieme. Questa è un’autentica mina sotto il tavolo di un possibile governo del centrodest­ra».

 ??  ?? L’incontro A sinistra il direttore del Corsera Luciano Fontana con Luciano Vescovi
L’incontro A sinistra il direttore del Corsera Luciano Fontana con Luciano Vescovi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy