Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Professore del Bo si separa, la moglie con madre e sorelle gli svuota la casa
Si dice che in amore e in guerra tutto sia lecito. Pare anche il detto valga anche per le coppie in crisi che si stanno separando, ma che non lo hanno ancora fatto. Ecco, è in quel limbo - che va dalla consapevolezza di non aver più nulla da dirsi al bussare alla porta di un avvocato divorzista - che può succedere di tutto. È capitato a un medico, docente universitario e appassionato di golf che abita in centro storico, separato di fatto (ma non per legge), che si è visto razziare l’appartamento da quella che doveva essere la donna della sua vita, la quale ha chiamato come rinforzi la mamma e le sorelle e si è portata via dall’ ex casa coniugale una valigetta con 200 mila euro in contanti, un prezioso quadro di Mario Schifano, altri quadri e oggetti, nonché argenteria e mobili. Il saccheggio è avvenuto in più raid, ripetuti nel bell’appartamento di lusso che i due condividevano in piazza Insurrezione, una casa nella quale hanno convissuto per una vita, salvo giungere a 60 anni esausti l’uno dell’altra.
L’amore che li aveva uniti ora è finito sotto gli occhi della procura, perché l’uomo ha presentato una dettagliata denuncia e ora tutte le protagoniste delle incursioni nel ricco appartamento del professore sono indagate per furto.
Pare che recentemente i due si siano separati anche legalmente, ma bisognerà spulciare bene gli articoli del codice penale perché la moglie non ancora separata ha ben diritto di portarsi dove vuole i beni coniugali. La condanna arriva solo quando da ex moglie di fatto si trasforma in ex moglie per legge. In guai più grossi invece rischiano di finirci la mamma di lei e le due sorelle che l’hanno accompagnata e aiutata a svuotare l’appartamento. Le due infatti non avevano alcun titolo legale per mettere le mani sui beni del medico. Non è infatti un segreto che il medico si sia fatto consegnare dall’amministratore le immagini di videosorveglianza del condominio che riprendono le donne entrare in casa a mani vuote e uscire con le valige piene.
La vicenda inizia la scorsa estate, quando lei decide di abbandonare l’appartamento in piazza Insurrezione. I beni accumulati durante il matrimonio di fatto sono considerati di proprietà della coppia per cui sarà difficile dimostrare che lei è una ladra: quelle cose sono anche sue. Certo, se i rapporti sono tesi (e pare che su questo non vi siano dubbi) e se si finirà in tribunale (e nemmeno su questo sembra ci siano molti dubbi) sarà un giudice a stabilire la divisione delle case, degli oggetti preziosi, dei soldi nelle valigette, e anche l’eventuale quota dell’assegno di mantenimento.
Con buona pace della valigetta da 200 mila euro, che per i tempi che corrono non possono che far sorgere qualche dubbio sulla loro provenienza, e ciò potrebbe costare a entrambi un accertamento della Guardia di Finanza. Ma questa, è un’altra storia.
Medico Gli sono spariti 200mila euro