Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Sulla laguna il fenomeno dei laghi americani»
Calli imbiancate e in centro a Mestre neanche un fiocco di neve. Il fenomeno di martedì notte con la nevicata limitata alla laguna e alle zone della gronda non era previsto, come spiega il meteorologo Stefano Veronese, del Centro Arpav di Teolo. «Ci siamo stupiti anche noi: le previsioni volevano nevicate solo giovedì, nonostante il forte abbassamento delle temperature che stiamo sperimentando da domenica»
Ma perché la neve si è limitata a Venezia?
«Stiamo ancora elaborando i dati, ma la colpa è del mare: l’aria fredda arrivata dalla Siberia si è scontrata con il calore trattenuto dall’Adriatico, che è un serbatoio termico. Il contrasto tra i due fronti ha portato alla neve, rimasta circoscritta alle aree dove c’è l’acqua».
Si parla di «Lake Effect Snow», un fenomeno che si verifica nei laghi americani.
«Sì, ricorrendo ad un’etichetta inglese potremmo anche riassumerlo così. Di fatto si parla della stessa cosa: il contrasto tra una massa d’aria fredda continentale, non oceanica e una superficie marina più calda, estesa e profonda. Il risultato sono precipitazioni localizzate».
Questo evento ha finito col modificare le previsioni per i prossimi giorni?
«No, si è trattato di un fenomeno estemporaneo, derivato da condizioni estreme, non da un cambiamento delle condizioni atmosferiche. Oggi è prevista ancora neve. Sarà una vera perturbazione, una nevicata “tradizionale”, e non avrà bisogno di laghi». (gi.co.)