Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Alcune big alle spalle I «Venturato-boys» credono al miracolo

- D. C.

L’essenza del credo di Roberto Venturato sta tutto in quei novanta minuti al ghiaccio, nel turno infrasetti­manale di martedì a Chiavari, contro l’Entella. Restano a guardare tanti primattori, giocano le cosiddette seconde linee (ma non si possono chiamare così perché altrimenti l’allenatore si arrabbia) e il risultato è sempre lo stesso: 1-0, vittoria, altri tre punti in cassaforte. No, non può essere un caso, anche perché quando un tecnico prosegue per la sua strada con una politica premiata dai risultati incontesta­bili che sta ottenendo, non si può che levarsi il cappello ed applaudire.

Dove arriverà il Cittadella, in queste 14 giornate che mancano alla fine del campionato, non lo sa nessuno. Ma è certo che questa squadra può andare fino in fondo, senza porsi limiti. E se andare ai playoff sembra quasi una formalità, al quartier generale granata si comincia ad alzare pure l’asticella, anche se nessuno lo dice con chiarezza. Lo ha detto una volta en passant l’ultimo arrivato, Luca Vido, che «l’obiettivo è la Serie A». Venturato parla genericame­nte di «parte sinistra della classifica», il direttore generale Stefano Marchetti continua a predicare prudenza, qualcuno chiede in caso di promozione dove si giocherà.

La realtà dice che, intanto, il calendario è una corsa a ostacoli, ma che alcune big sono state già affrontate. E poi c’è un appuntamen­to domenicale, quello del 25 marzo al «Penzo» nel derby contro il Venezia, che potrebbe chiarire molte cose. Perché il Cittadella corre, ma pure i cugini non scherzano, anche se i granata si devono mangiare le mani per quel gol al 94’ dell’Empoli sabato scorso al «Tombolato» che ha mandato di traverso pranzo e cena domenicali a tutti. Ma se poi si va a riprenders­i quanto sottratto a distanza di quattro giorni e si scopre che il secondo posto (con la promozione diretta in Serie A) dista appena cinque punti con uno scontro diretto da giocare al «Tombolato» col Palermo, ecco che il calendario si può guardare con attenzione e magari sognando anche un po’ ad occhi aperti.

«Siamo alla nona vittoria in trasferta stagionale — spiega il match winner di Chiavari, Andrea Arrighini — Questo ci fa capire che siamo una squadra forte con un rendimento da primissimi posti. Però ci manca ancora quella vittoria in casa che ci farebbe fare il salto di qualità definitivo. Sabato arriva il Pescara, poi più avanti avremo altre occasioni e lo scontro diretto con il Palermo. La prossima è una squadra forte costruita per vincere il campionato, ma noi dobbiamo fare risultato in casa, a cominciare da sabato. A quel punto si potrebbe sognare. Il Pescara potrebbe essere la squadra giusta per rompere il digiuno casalingo, perché di solito al “Tombolato” gli avversari vengono per chiudersi e ripartire».

Guardando il calendario, proprio davanti al pubblico amico sembra poter passare un’eventuale promozione diretta da sogno. Prima il Pescara, poi il Bari, poi il Palermo, con una chiusura soft contro Foggia, Brescia e Pro Vercelli, non squadre d’alta classifica. Detto che in un campionato schizofren­ico come quello attuale non esistono partite facili, l’impression­e è che nella Città murata stia bollendo in pentola qualcosa di grosso. E che i sogni, stavolta, potrebbero diventare realtà.

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