Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Le nuove slot spingono gli incassi: un milione in più
Casinò, a febbraio meno ingressi, bene roulette e punto banco. Cisl: referendum sul contratto
VENEZIA Dopo quasi un anno di guerra sindacale, l’accordo sul contratto sta per essere trovato, nonostante l’ostilità di alcune sigle. Ma se in questi mesi si è combattuto molto sul fronte del taglio delle spese – e soprattutto del costo del lavoro – il vero rilancio del Casinò di Venezia potrà avvenire solo con l’aumento degli incassi da parte dei giocatori. E’ per questo che i vertici della casa da gioco e l’assessore alle Partecipate Michele Zuin non hanno potuto nascondere la soddisfazione per un mese di febbraio in grande crescita.
Il dato finale parla infatti di un totale di 7 milioni e 905 mila euro, oltre 1,2 milioni in più (il 18 per cento) rispetto allo stesso mese del 2017. Numeri decisamente in miglioramento rispetto a gennaio, che era stato stabile nel confronto con l’anno precedente, a quota 8,9 milioni. Quello che invece prosegue è l’incremento degli incassi del settore slot, il «cuore» di un casinò: a gennaio la casa da gioco veneziana, nelle due sedi di Ca’ Vendramin Calergi e Ca’ Noghera, aveva incassato 5,2 milioni, con incremento del 22,6 per cento sul 2017; nel mese appena concluso l’incasso è stato un po’ minore (4,1 milioni, ma i periodi non possono essere paragonabili) ma la percentuale di crescita è rimasta in doppia cifra (il 12,2). Ovviamente da parte della dirigenza c’è l’impressione che a spingere gli incassi sia stato anche l’importante rinnovo del parco slot avvenuto in questi mesi, visto che i giocatori di questo settore cercano sempre qualcosa di diverso e di più accattivante.
La cosa strana è che gli ingressi sono invece calati rispetto a dodici mesi fa: sono stati 56.256, il 10,09 percento in meno. In grande crescita, tra i giochi, la roulette francese (che raddoppia con oltre un milione), quella inglese (1,3 milioni, più 13,6 per cento) e soprattutto il punto banco, che triplica gli incassi arrivando a quota 547 mila euro. Il calo più importante è invece quello del black-jack, che dimezza a 342 mila euro.
Quanto al contratto, l’accordo è stato raggiunto con Cgil, Snalc e Rlc, mentre le altre sigle sono in stand-by. Ieri la Cisl è tornata all’attacco: «Non c’è una riga sulla salvaguardia occupazionale - è scritto - e comunque il testo dovrà essere sottoposto a un referendum tra i lavoratori». (a. zo.)