Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Annalisa, una veneziana a New York «Un blog per salvarmi dal dolore aiuto giovani con un sogno americano»
VENEZIA Dalle campagne di Camponogara ai grattacieli della Grande Mela. Passando per un impiego da sogno alla maison Valentino, un uomo «affascinante e in carriera» conosciuto il primo giorno di lavoro, un matrimonio e un bimbo in cantiere. Quella di Annalisa Menin era una favola rosa alla Kinsella: la passione per l’alta moda, la conquista di New York e l’amore acciuffato a suon di goffi tentativi in cucina. Protagonista una cafoscarina veneziana, balzata oltreoceano grazie a uno stage universitario. Poi la malattia del marito la rende vedova a trent’anni e in una manciata di mesi cancella tutto. All’apice del dolore, satura dei consigli dei ● ● terapisti, nel 2016 Annalisa apre un blog per sfogare tutto il suo tormento. «Should I stay or should I go? (Devo restare o andarmene?)» chiede ai suoi follower. Il coro di «resta» la convincono a raccogliere i cocci della sua vita. E a trasformare il ricordo di Marco Omiccioli, suo marito, in borse di studio dedicate a realizzare altrettanti sogni americani. «Ho pensato solo per pochi giorni di tornare in Italia ricorda lei - ma poi mi rendo conto che in America posso ancora tenere vivo il ricordo di Marco. E così faccio il massimo perché non venga dimenticato. Prendo la cittadinanza, poi mi invento una fondazione a lui dedicata, con la collaborazione di
L’inizio Sono partita da Ca’ Foscari e non potevo crederci
Valentino e della Camera di commercio italiana a New York: ora giovani studenti italiani (come lo eravamo noi due) possono fare uno stage spesato di un anno intero nella sede newyorkese di Valentino». «Il mio ultimo anno a New York», questo il nome del blog, ha 40 mila seguaci e un numero di accessi giornalieri da capogiro. Un successo trasformato in un libro, con lo stesso titolo, autoprodotto e scritto a quattro mani con la ghostwriter Susanna de Ciechi. Dopo la versione inglese, presentata nella boutique Valentino sulla Fifth Avenue, è la volta dell’edizione italiana, che Annalisa Menin ha presentato pochi giorni fa a Ca’ Foscari, da dove è partita giovane laureata. Tutti i proventi della vendita del libro andranno alla charity Remembering Marco, che ha già accompagnato i primi passi di tre studenti meritevoli all’interno della maison statunitense di Valentino. E uno di loro ha già in tasca un contratto a tempo indeterminato. «Per me poter mettere piede lì era una cosa impensabile» racconta, ricordando il primo incontro con il futuro marito, un manager di Fano. «Pur di conquistarlo - confessa - l’ho invitato a casa e ho cucinato per dodici persone». Dopo la sua morte per Annalisa ci sono stati due anni di buio. «Un giorno vagabondavo per la metro in lacrime e mi rendo sono resa conto racconta - che le carte che mi erano rimaste erano quelle: o giocvano così o non ne uscivo più». Il blog è strumento di salvezza: «È stato il posto dove mettere le emozioni, mi ha dato lo spunto per creare il romanzo della mia storia con Marco». Il futuro? «Spero sia a metà tra i miei due mondi».
Vado o resto Il mio ultimo anno sono diventati due e avanti