Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Gli studenti promuovono il turismo slow
Antichi mestieri e nuovi itinerari, dieci giovani nelle aziende artigiane
VENEZIA Per la prima volta in divisa dietro a un bancone, oggi Alice Passadore è alle prese con il suo primo giorno di lavoro all’hotel villa Ducale di Dolo. Tremarella di rito ed esperienza da guadagnare, ma di una cosa è certa: non consiglierà una sola volta ai futuri clienti la Venezia da cartolina: «Mi piacerebbe far capire loro - spera la 19enne perito turistico - che non esiste solo quella. Perché non assistere alla costruzione di un’imbarcazione in uno squero? O intraprendere un itinerario interattivo per le ville disseminate lungo la Riviera del Brenta?». È un dare e avere l’esperimento Ciset cominciato oggi. È il mestiere storico che dà lavoro ai ragazzi e i ragazzi che danno competenze digital al mestiere storico. Dieci corsiste, tutte donne under 35, diventano per alcuni mesi craft tourism designer (operatrici turistiche per la valorizzazione dei mestieri tradizionali) in una decina di aziende locali artigianali. Proposte slow tra laguna e aste fluviali, recita il percorso formativo annuale che le ha fatte approdare al tirocinio. Missione che cercheranno di portare a termine in squeri, vetrerie, merletterie, falegnamerie, ville e alberghi storici della città metropolitana. Ognuna di loro ha elaborato un progetto per dinamizzare l’impresa che la sta ospitando da qui ai prossimi mesi. Una ragazza ha pensato ad escursioni in barche tradizionali lungo i fiumi, un’altra ad incontri tra turisti e gruppi di comunità locali, un’altra ancora a posizionare nel web gli oggetti di punta di una vetreria di Murano. Poi c’è la corsista che vuole insegnare ai turisti i punti per fare il merletto, e quella che ha pensato di stampare in 3d oggetti artigianali in miniatura affinché l’azienda possa usarli come gadget nelle fiere o come ausilio nella didattica per la trasmissione del mestiere. «Abbiamo insegnato noi a queste ragazze ad usare i programmi di progettazione e le stampanti 3d con l’ aiuto della Digital lab di Ca’ Foscari - spiega Sabrina Meneghello, la ricercatrice che ha ideato questo percorso formativo -, sono tutte competenze che aiuteranno gli imprenditori anche a differenziare il proprio reddito, aggiungendo esperienze turistiche a basso impatto». Sono entrate così nella parte che ieri, alla fine del convegno di presentazione dei loro progetti in villa Widmann, hanno dato vita a una performance di teatro d’impresa, personificando diverse maestranze veneziane. «Le stiamo formando al soddisfacimento delle esigenze di turisti evoluti — spiega la direttrice Ciset Mara Vanente — attenti alla tipicità e alla qualità di tipo sostenibile». «Spero che la mia studentessa porti esperienza digital e di marketing specifici» immagina Paolo Andrich, proprietario dell’omonima casa museo di Torcello. «Io invece che sia catalizzatrice degli interessi artistici della sua generazione» si augura Lorenzo Parretti, che sta trasformando un vaporetto in un contenitore di eventi itineranti. (gi. bu.)
Le soluzioni
Dai punti per fare il merletto alle escursioni in barca fino ad oggetti con la stampante 3D