Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Onirica Trieste, fiabe e Saint-Exupéry per Santi Quaranta
Tre nuove uscite per la storica casa editrice trevigiana Santi Quaranta che, secondo la sua tradizione ormai quasi trentennale, alterna libri di respiro internazionale a altri che riguardano, per autore o materia tratta, ambiti regionali, in particolare il Triveneto, declinando nella prassi la linea editoriale di Ferruccio Mazzariol, infaticabile libro-dipendente, che ben conosce e ama la letteratura mitteleuropea, senza tuttavia disdegnare attenzione alle radici della cultura popolare. È questo il caso di Una sognatrice a Trieste di Claudio Segat, veneto risiedente a Udine. La vicenda narrata ha per protagonista una donna che trova la dimensione tollerabile dell’esistenza nell’immaginazione: diventa allora Trieste la città ideale, il paesaggio onirico eppure realistico della vita fantastica dell’io narrante.
Uno stile fluido e elegante definisce la narrazione che sa affrontare nodi profondi della psiche umana nel confronto della protagonista con altri personaggi/prototipo. Ancora di ambito «nordestino» il romanzo breve La bambina che non parlava di Luigina Battistutta, autrice pordenonese che per Santi Quaranta ha prodotto una serie di testi derivanti dalle fiabe regionali, dalla Livenza al Cadore. In questa narrazione la Battistutta ricompone elementi tipici della favola in un quadro di realtà ambientato in Friuli: gli elementi chiave sono l’amore materno, la difficoltà di inserimento di una piccola selvaggia e sfortunata, la spinta vitalistica e sognante di un rapporto amoroso. Vola alto, nei cieli del mondo, il terzo recente libro Santi Quaranta: Lettere intime e lettere agli amici, di Antoine de Saint Exupéry,(1900-1944) il grande, delizioso autore di Il Piccolo Principe, di cui la editrice trevigiana ha già pubblicato in un recente passato altri due epistolari: Lettere a una giovane amica e Lettere a mia madre. Nella freschezza dei testi, a volte arricchiti da piccoli disegni originali, scritti da remotissimi luoghi dell’Africa Occidentale, dove Saint Exupery volava per una compagnia francese, si rilegge la trama della grande anima dello scrittore: accenni di sprofondamenti e improvvise vette, dettagli del paesaggio e bozzetti di etnografia di un’Africa tribale affascinante restituiscono al lettore il mondo degli affetti e la desolata solitudine di uno tra gli spiriti più singolari delle lettere europee del Novecento.