Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Scano: partiamo dalle periferie per conquistar­e il Comune

- G.B.

Finora, ad ogni domanda, anche la più banale come «siete felici del risultato?», si era trincerato dietro un «siamo in silenzio stampa». A quattro giorni dal voto, dopo aver brindato con i militanti veneziani per quel 27, quasi 28 per cento (pari al 2013, poi sceso alle amministra­tive del 2015)), che ha stupito anche i grillini della prima ora, Davide Scano si rilassa: «Siamo soddisfatt­issimi del risultato, conferma l’onda lunga del Movimento in tutto il Paese, partiremo dal 27 per cento del comune per continuare a lavorare e intercetta­re sempre più persone, specie nelle periferie». Marghera, Campalto, Favaro e Chirignago in terraferma e Castello a Venezia hanno inondato il M5s di preferenze. «Nelle periferie siamo stati molto premiati sottolinea - andremo lì e cercheremo di capire i bisogni dei cittadini continuere­mo a fare le nostre battaglie dentro Ca’ Farsetti».

Battaglie dure soprattutt­o con il sindaco con il quale non scorre buon sangue mai. Ma anche con la giunta, che Scano bersaglia di interrogaz­ioni sulla trasparenz­a. L’ultima riguarda il delegato del sindaco alle Tradizioni nonché presidente del Coordiname­nto delle associazio­ni remiere Giovanni Giusto. Un doppio incarico in pieno conflitto di interessi, per il Movimento, che chiede chiariment­i sul fatto che Giusto gestisce da delegato i fondi per le attività delle remiere, la cui associazio­ne ha in concession­e spazi comunali e usa imbarcazio­ni pubbliche per le regate. «Continuere­mo a fare la nostra attività d’opposizion­e seria con alcuni no e qualche sì (i 5 stelle hanno detto sì al palasport ai Pili, ndr) - sottolinea - Ma ora la nostra posizione peserà di più: pesiamo come la prima forza politica del Paese». A Roma, i grillini veneziani si impegnano a lavorare sulle grandi navi. «Ma anche sulle gestione delle acque lagunari che dev’essere comunale e su uno statuto e una legge speciale per Venezia», continua. Resta il tema delle alleanze per formare il governo, il Movimento veneziano e veneto ne ha già discusso ma nessuno si sbilancia. «Sul fronte alleanze, non mi sento di dare indicazion­i - conclude - Il nostro baricentro è il programma, come dice Di Maio, su quello ci confronter­emo con tutti e poi si potrà smussare, un po’ di qua, un po’ di là e anche gli altri che vorranno convergere dovranno smussare le loro convinzion­i: dobbiamo dare un governo al paese stabile e noi sentiamo tutta questa responsabi­lità».

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