Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il tribunale francese dà ragione alla Guggenheim

La Cassazione francese chiude la causa intentata da alcuni eredi di Peggy

- D’Este

Da oggi il giardino delle sculture Nasher potrà tornare a essere un luogo di pace da attraversa­re godendosi le opere d’arte e ci si potrà sedere nella caffetteri­a della Collezione Peggy Guggenheim o perfino comprare una t-shirt senza «turbare» lo spirito di Peggy. È giunta finalmente all’ultimo grado di giudizio la causa intentata nei confronti della collezione dai nipoti di Peggy Guggenheim, in particolar­e alcuni dei figli di Pegeen (figlia di Peggy), Nicolas e David Helion e Sandro Rumney.

La Corte di Cassazione francese in accordo con le decisioni già prese nel 1994, 2014 e 2015 mercoledì ha respinto in via definitiva come infondate le accuse rivolte alla Fondazione. «Siamo lieti che questa causa vana e il ricorso in appello siano finalmente giunti al termine – dicono dalla Fondazione Solomon Guggenheim di New York - La Fondazione è fiera di aver fedelmente portato avanti, per quasi quarant’anni, il volere di Peggy Guggenheim, preservand­o la sua collezione ed esponendol­a a Palazzo Venier dei Leoni, restaurand­o e conservand­o il Palazzo quale museo pubblico e contribuen­do alla conoscenza dell’arte moderna e contempora­nea in Italia».

A mettere sotto la lente d’ingrandime­nto la gestione della sede veneziana da parte della Fondazione Solomon Guggenheim di New York erano stati proprio i nipoti che dopo una visita al museo nel corso della Biennale 2013 avevano notato - a loro dire - scelte espositive poco rispettose nei confronti delle volontà della nonna. Così hanno nuovamente gridato allo scandalo (un primo step giudiziari­o era già stato concluso nel 1994, a favore della Fondazione) per la presenza della caffetteri­a e perfino per «violazione di sepolcro», (il giardino delle sculture Nasher è quello in cui riposa Peggy) arrivando alla richiesta di revoca del lascito, nel caso in cui le loro istanze fossero state confermate. Non è andata così. Il più alto grado della giustizia francese ha messo fine alla vicenda. E lo ha fatto delineando una direzione possibile per la permanenza della memoria di una personalit­à straordina­ria come quella di Peggy Guggenheim e del suo lascito.

Una conclusion­e che unisce con un filo rosso l’ex direttore della Fondazione Philip Rylands ora direttore emerito e Karole Vail la nuova direttrice e nipote di Peggy (figlia di Sinbad). «La Collezione Peggy Guggenheim è oggi il museo d’arte moderna più visitato in Italia e il secondo museo più visitato a Venezia, solamente dopo Palazzo Ducale – ribadiscon­o alla Fondazione Solomon Guggenheim di New York - L’eredità di Peggy Guggenheim e il rispetto pubblico nei suoi confronti quale grande collezioni­sta e figura di spicco del XX secolo non è mai stato così forte».

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Direttrice Karole Vail, direttrice della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, nipote di Peggy Guggenheim

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