Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il cuore di Hamza come quello di Astori

L’autopsia sul giovane portiere stroncato a casa dopo scuola: «Un’aritmia maligna»

- Zorzi

VENEZIA In pochi secondi il suo cuore si è spento, come se ci fosse un interrutto­re. L’autopsia ha spiegato che è stata una «aritmia maligna» a uccidere Hamza Briniss, il 17enne portiere di Vigonovo che martedì pomeriggio, dopo essere tornato a casa da scuola, è caduto a terra improvvisa­mente mentre era in bagno. E’ la stessa causa di morte che domenica scorsa ha stroncato il capitano della Fiorentina Davide Astori nella notte prima della partita con l’Udinese.

VENEZIA In pochi secondi il suo cuore si è spento, come se da qualche parte ci fosse una specie di interrutto­re e qualcuno avesse premuto il pulsante «off». L’autopsia eseguita ieri mattina dal medico legale Antonello Cirnelli, su incarico del pm di turno Stefano Buccini, ha spiegato che è stata una «aritmia maligna» a uccidere Hamza Briniss, il 17enne di Vigonovo che martedì pomeriggio, dopo essere tornato a casa da scuola, è caduto a terra improvvisa­mente mentre era in bagno. Le cause sono ancora tutte da studiare, ma fa impression­e che a stroncare improvvisa­mente il ragazzo sia stata la stessa tipologia di malore che domenica scorsa ha gettato l’intero mondo del calcio in un’enorme lutto, con la morte nel sonno del capitano della Fiorentina Davide Astori la notte prima della partita con l’Udinese.

In entrambi i casi si tratta ovviamente di una morte naturale, ma le indagini continuano. Bisogna infatti cercare di capire quale possa essere stato il motivo che ha portato a un decesso così improvviso di due sportivi, anche se Hamza si stava solo affacciand­o al mondo del calcio (giocava negli allievi della società padovana Saonara-Villatora), mentre Astori era un profession­ista che aveva anche indossato la maglia della nazionale e veniva sottoposto a controlli continui. Ed eventualme­nte individuar­e se ci siano state delle omissioni dal punto di vista sanitario.

Il medico legale dovrà ancora scandaglia­re il suo cuore al microscopi­o perché la prima analisi macroscopi­ca non ha chiarito l’origine di questo blackout cardiaco, salvo escludere che ci fossero delle malformazi­oni visibili a occhio nudo. Le ipotesi sul tavolo potrebbero essere molte: una miocardite, un’alterazion­e delle coronarie, una malformazi­one non visibile, un problema metabolico, anche un virus raro. Ovviamente in

 La mamma Mio figlio sorrideva sempre, era simpatico, felice. Da grande voleva fare lo chef

questi casi si fanno sempre anche gli esami tossicolog­ici, ma Hamza, da quanto riferito da tutti coloro che gli stavano attorno, era un bravo ragazzo, senza grilli per la testa.

I genitori hanno rivelato che da piccolo soffriva di asma. «Ma poi era migliorato», hanno raccontato i parenti. Ultimament­e, però, aveva avuto di nuovo dei problemi respirator­i. «Un principio di polmonite - ha aggiunto il fratello minore - Un paio di settimane fa gli avevano prescritto dei farmaci e il problema sembrava risolto». In realtà, come ha confermato l’autopsia, ma come già era chiaro dalla dinamica del decesso, non si è trattato di una crisi respirator­ia, ma appunto di un problema cardiaco. Quei sintomi di alcuni giorni fa potrebbero però essere stati causati dall’ingresso nelle vie respirator­ie di un virus che ha portato alla morte tragica di martedì scorso. Tutte ipotesi che potranno essere chiarite dalle successive analisi di laboratori­o.

Hamza giocava come portiere e frequentav­a l’istituto alberghier­o di Abano, da dove era tornato poco prima della tragedia. «Era un bravo portiere, il migliore che avevamo», hanno ricordato i dirigenti della squadra. «Tutti amavano mio figlio: sorrideva sempre, era simpatico, un ragazzo felice - lo ricorda la madre Khadija, che da giorni non smette di piangere - Diceva che da grande sarebbe diventato uno chef».

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