Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il Venezia ai funerali di Astori. Del Grosso: «Perduto un amico»

- Dimitri Canello

VENEZIA Sono entrati nella Basilica di Santa Croce a Firenze ieri mattina, scuri in volto. A guidare la delegazion­e ai funerali del capitano della Fiorentina, Davide Astori, c’era Filippo Inzaghi, con Maurizio D’Angelo e l’ex compagno di squadra Cristiano Del Grosso.

Poco distante, in lacrime, il Ceo del Venezia Andrea Rogg, il più provato per la tragica scomparsa di Astori. Ed è logico, visto che il dirigente arancioner­overde fino allo scorso anno era il dg del club viola. Commozione e poca voglia di parlare, Rogg non ha voluto aggiungere nulla rispetto a quanto dichiarato nei giorni scorsi, quando aveva dipinto Astori come un ragazzo straordina­rio dentro e fuori dal campo. «Lo avevo conosciuto già quando ero amministra­tore delegato di Puma e mi aveva colpito come persona. La sua morte mi ha sconvolto, ho pensato subito alla sua compagna e alla figlia e al fatto che Davide mi era stato vicino quando mio figlio non stava bene». Momenti di sincera commozione e attimi di intimità da rispettare. Come l’amicizia che legava Astori a Del Grosso dai tempi del Cagliari. Pochi mesi ma sufficient­i per instaurare un rapporto che ancora oggi, a distanza di tanti anni, non si era interrotto. Fino a quella maledetta telefonata di domenica mattina che ha turbato tutti. «Siamo rimasti in contatto — ha detto Del Grosso — e ci eravamo visti l’estate scorsa a Bergamo, quando ero all’Atalanta. Sono sconvolto, non riesco a trovare parole. Perdo un amico che aveva sempre una parola per tutti. Sia quando si parlava di cose serie, sia di argomenti leggeri. Mi faccio tante domande a cui non so dare risposta».

Tornando al campo, in vista di VeneziaAsc­oli in programma domani, sono da valutare le condizioni di Marcello Falzerano, che lavora in gruppo da un paio di giorni. L’ipotesi più probabile è che l’ex di turno della partita vada in panchina.

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