Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Aprilia, la sfida veneta ai big della MotoGp Colaninno: «Obiettivi? Tra i primi cinque»
L’azienda di Scorzé è tra i colossi del motomondiale con Espargaro e Redding sulla nuova Rs-GP. L’ad Piaggio: «Nel 2017 investiti 86.7 milioni, oltre 6mila dipendenti»
SCORZE’ (VENEZIA) Rispetto a dodici mesi fa, si passa al livello successivo: «Go to the next level», appunto. Come recita il mantra di giornata.
Da Noale a Scorzé, dalla sede storica di Aprilia in via Galilei allo stabilimento di via Bigolo, il cuore pulsante del settore corse, da dov’è uscita la nuova fiammante RS-GP, un inedito telaio che punta a un completo riposizionamento delle masse e quindi a una nuova distribuzione dei pesi. Uno degli aspetti forse meno evidenti ma di fondamentale importanza nella definizione del comportamento dinamico delle moderne MotoGP. A fare gli onori di casa, un po’ a sorpresa rispetto agli annunci della vigilia, c’è pure Roberto Colaninno, amministratore delegato del gruppo Piaggio, che dispensa elogi. «Abbiamo fatto tanto — evidenzia — così tanto che pensiamo sia difficile aggiungere ancora qualcosa. Abbiamo deciso di puntare su nuove tecnologie in cui si parla di intelligenza artificiale, di robot che si aprono a generazione di umanoidi. Ci troviamo a parlare di motori che non consumano, che fanno cento chilometri con un litro, o magari di moto costruite da un gruppo di persone dall’età media di 32 anni... Per il futuro abbiamo in mente di investire in motori contro l’inquinamento e più sicuri, in autunno lanceremo due versioni della nuova Vespa, una elettrica e una ibrida. Sono venuto qui sei anni fa e stiamo costruendo un grande futuro, un futuro che è qualcosa di magico. Mi fido ciecamente di Roberto Albesiano, responsabile di Aprilia Racing. Non gli chiedo il primo posto (ride, ndr), ma nemmeno di arrivare ultimo. Lui sa a cosa mi riferisco...».
Nel dettaglio: un nuovo pilota, l’esperto inglese Scott Redding, a fianco del confermato spagnolo Aleix Espargaro, e la livrea tricolore ad esaltare un progetto tecnico e sportivo tutto veneto e italiano. Riparte così la sfida dell’Aprilia al Mondiale 2018 della MotoGp che prenderà il via domenica 18 marzo in Qatar. In vetrina la terza versione della Rs-Gp, evoluta in ogni sua parte con l’obiettivo di crescere ulteriormente dopo gli incoraggianti risultati di fine 2017. «Sarà una stagione difficile — ha aggiunto Colaninno — e con avversari fortissimi: ma Aprilia, come abbiamo visto nel finale dello scorso campionato, ha tutto per riuscire a entrare fra le prime cinque». Se la ride, Aleix Espargaro, brillante e sorridente come nei giorni migliori. «Facile, no? Niente prime dieci posizioni, dobbiamo arrivare fra le prime cinque quest’anno Scott (dice rivolgendosi al compagno di scuderia, ndr)». Sul palco la giornalista Vera Spadini, presentatrice per l’occasione, stuzzica Albesiano: «Com’è gestire tutta questa pressione?». Albesiano, pilastro del settore corse, totem della Moto Gp e vera mente di un marchio che continua a far sognare, fa spallucce: «Ci siamo abituati, sono convinto che se le cose si incastreranno nel giusto modo potremo arrivare lontano, persino oltre quello che si attende oggi».
Finisce la conferenza e Colannino, braccato dai cronisti e custodito gelosamente dal suo ufficio stampa, qualche dato importante lo offre: «Nel 2017 abbiamo investito 86,7 milioni, il gruppo ha chiuso al 31 dicembre con 6.620 dipendenti, mille dei quali nel segmento Ricerca e Sviluppo, trecento nello stabilimento di Scorzé e 71 a Noale nel settore Racing. Non ci fermiamo mai e guardiamo sempre avanti». Una data importante è comuqnue quella del 16 marzo. Dopo l’incontro con i sindacati nazionali per il rinnovo del contratto di secondo livello, venerdì prossimo sarà la volta del confronto tra i vertici aziendali e i sindacati locali. Un passaggio chiave verso il superamento dell’epoca degli esuberi. Un pasaggio doloroso ma necessario, visti i risultati esibiti.
Roberto Albesiano Pressione? No, se le cose andranno per il verso giusto potremo arrivare anche oltre gli obiettivi
Aleix Espargaro Quest’anno niente prime dieci posizioni della classifica, dobbiamo essere nelle prime cinque