Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ritirato farmaco contro la sclerosi multipla Tre veneti cambiano cura
VERONA Dopo i due lotti di vaccini antinfluenzali «Fluad» sospesi dall’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) nel 2014, anche in Veneto, per il rischio di effetti collaterali, scoppia una nuova emergenza. Stavolta l’Ema, l’Agenzia europea dei farmaci, ha disposto la sospensione immediata della vendita e il richiamo di tutti i lotti da farmacie e ospedali di Zinbryta, anticorpo monoclonale usato per il trattamento della sclerosi multipla. Il provvedimento, valido nell’Unione Europea, è stato emanato in seguito ai 12 casi di gravi infiammazioni cerebrali, con encefalite e meningoencefalite — tre mortali — segnalati nel mondo in malati sottoposti a questa terapia. Sette sono emersi in Germania e uno in Spagna.
In Italia i pazienti che assumono Zinbryta sono 50, due dei quali in cura in Azienda ospedaliera universitaria (Aoui) a Verona e uno a Legnago. Ieri la Regione ha inviato ai direttori generali dell’Aoui, Francesco Cobello, e dell’Usl 9 Scaligera, Pietro Girardi, una nota con le raccomandazioni dell’Ema. Ovvero: nessun nuovo paziente deve iniziare il trattamento con Zinbryta; i medici devono contattare i soggetti già in trattamento per discutere le opzioni terapeutiche alternative; a tutti i malati che interrompono Zinbryta va comunicata la possibilità di reazioni avverse, prevedibili anche fino a sei mesi dallo stop alla terapia. Se compaiono nuovi sintomi, come febbre prolungata, cefalea grave, nausea o vomito, bisogna contattare il medico. Infine: possono verificarsi altri disturbi immunomediati, come discrasie ematiche, tiroidite o glomerulonefrite, quindi i malati che smettono lo Zinbryta vanno monitorati almeno mensilmente.
Ora per loro bisogna ricalibrare le cure. «I nostri due pazienti sono stati avvertiti dal neurologo che li segue — dice Cobello — e si sta predisponendo una terapia alternativa». «Il farmaco è stato sospeso nell’unico malato in carico alla nostra azienda già da tempo — comunica l’Usl 9 — quando cioè Aifa ha comunicato gli effetti collaterali gravi». Ne era già a conoscenza anche l’Associazione italiana sclerosi multipla. «Grazie alla ricerca sostenuta da Fism e da noi, oggi i farmaci a disposizione dei medici, escluso lo Zinbryta, sono 11 — spiega il presidente regionale Carlo Castrignanò — perciò non sarà un problema predisporre un trattamento alternativo».