Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Elicotteri del Qatar maxi commessa a Tessera «Salvi i posti di lavoro»
VENEZIA Maxi commessa di elicotteri in Qatar per Leonardo. Ieri a Doha, al salone Dimdex, l’amministratore delegato Alessandro Profumo ha firmato il contratto per la fornitura di 28 velivoli da trasporto militare del valore di 3 miliardi di euro e 12 saranno assemblati negli stabilimenti di Tessera, nella Divisione elicotteri non distante dall’aeroporto Marco Polo di Venezia. Leonardo (ex Finmeccanica) fa parte del consorzio europeo Nh Industries di cui detiene il 32 per cento (il 62,5 è della franco-tedesca Airbus e il 5,5 dell’olandese Stork Fokker Aerospace) e produce mezzi da trasporto per l’esercito dal 1992.
La commessa parla però italiano: Leonardo è il «prime contractor» nella fornitura e incasserà il 40% dei proventi. A Tessera, Leonardo ha una Divisione velivoli che si occupa di manutenzioni di aerei radar della Nato (gli Awaks) e dei C130J dell’aeronautica italiana con circa 130 dipendenti mentre la Divisione elicotteri, interessata alla commessa qatariota, impiega 350 persone. Il timore di tagli al personale, sollevato dalle sigle sindacali la scorsa estate, pare scongiurato con l’acquisto da parte del Qatar di 16 Nh90 per le operazioni terrestri e 12 per quelle navali. E non è che l’inizio: l’emirato ha già anticipato di voler implementare la flotta con altri 12 velivoli. «Leonardo sarà responsabile dell’assemblaggio finale e della consegna dei 12 Nh90 navali dal suo stabilimento di VeneziaTessera - commenta Profumo - Airbus, invece, si occuperà dei 16 elicotteri terrestri». Una parte dei mezzi partirà alla volta del Qatar prima di giugno 2022 ma l’approvvigionamento proseguirà fino al 2025. A Tessera non ci sono però solo le due divisioni impegnate in attività militare, c’è anche Superjet international, partnership russo-italiana con 210 dipendenti di cui Leonardo, fino ad ottobre, possedeva il 51%.
Ora, la partecipazione di Finmeccanica è scesa al solo 10 mentre i russi di Sukhoi (produttori di aerei civili e militari) sono passati dal 49 al 90%. I timori che la chiusura fosse dietro l’angolo sembrano all’allontanati, a dicembre si è insediato il nuovo direttore, l’inglese Stewart Cordner, ed è in corso una riorganizzazione della società oltre che la ricerca di nuovi mercati.