Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«De Rossi? In pochi credono sia colpevole»

Cittadella si divide sull’ex assessore indagato per tentata concussion­e Lui: «Mai preteso favori sessuali» E c’è chi se la prende con le vittime

- Andrea Priante

CITTADELLA «Per come lo conosco, non può aver fatto quelle cose», dice il sindaco di Cittadella parlando di Filippo De Rossi (in foto), il suo ex assessore accusato di aver chiesto favori sessuali a due negozianti.

CITTADELLA (PADOVA) «Estraneo ai fatti». Filippo De Rossi, l’assessore di Cittadella finito sotto inchiesta per i presunti ricatti a luci rosse ai quali avrebbe sottoposto due commercian­ti, ha voluto mettere nero su bianco queste parole nella sua lettera di dimissioni consegnata in municipio. Poche righe per dire che rimette le deleghe nelle mani del sindaco in modo da potersi dedicare interament­e alla propria difesa, ma soprattutt­o per ribadire che lui, quelle cose, non le ha mai fatte.

E «quelle cose», per la Legge si traducono nel reato di tentata concussion­e: messaggi dal contenuto ambiguo e tentativi di approccio nei confronti di due giovani commercian­ti che gestiscono altrettant­e bancarelle di cibo e bevande in occasione di fiere e mercatini natalizi che si tengono a Cittadella, nel Padovano. Nel 2016 si sarebbero sentite invitare a cena, una di loro parla di un bacio sul collo, l’altra di avance esplicite e di improvvisa­te in piena notte. Il tutto, con l’assessore che millantava di poter far cancellare alcune multe che - diceva - i vigili avevano comminato alle due negozianti. Il più classico dei «Ci penso io, se fai la brava...».

Ricostruzi­oni ancora tutte da dimostrare, anche se entrambe si sono rivolte alla guardia di finanza e una di loro avrebbe consegnato agli investigat­ori la registrazi­one di un incontro con l’assessore.

Difeso dall’avvocato Andrea Bertollo, De Rossi sarà ascoltato in procura il 23 marzo. «Nega di aver chiesto favori sessuali in cambio di permessi o aiuti di qualche genere», spiega il legale. «Il mio cliente è molto scosso. Bisogna capirlo: ha una compagna e una figlia piccola, sono accuse pesanti...».

Il sindaco Luca Pierobon sta dalla parte del suo ormai ex assessore. «Per come lo conosco, non credo abbia fatto ciò di cui lo accusano. Al massimo potrebbe aver commesso qualche leggerezza...». La delega al Commercio è ora proprio nelle mani di Pierobon. «Se, come mi auguro, la vicenda dovesse essere archiviata in tempi rapidi, sono pronto a restituire a De Rossi il suo posto di assessore, ammesso che lo rivoglia dopo la sofferenza che sta attraversa­ndo. So che riceve molta solidariet­à: la maggioranz­a dei cittadini è incredula nei confronti di quelle accuse».

E in effetti basta fare un giro per le strade di Cittadella, per capire da che parte sta la gente. Alcuni negozianti discutono l’idea di firmare un documento nel quale esprimere solidariet­à a De Rossi. «Un bravo assessore, un ragazzo serio», lo descrivono.

Sui social network, ormai lo sfogatoio pubblico più utile a tastare il polso del «comune sentire», lo difendono. Un dato, che emerge netto dai gruppi Facebook di Cittadella: sono soprattutt­o donne, quelle convinte che l’assessore sia finto in una sorta di complotto. E c’è perfino chi se la prende con le presunte vittime. «Ma quelle due non si rendono conto che così rovinano una famiglia?», si legge. Oppure: «Come mai le due commercian­ti sono arrivate a queste diffamazio­ni? Forse perché per le loro bancarelle non hanno ottenuto il posto che volevano...».

Su internet

In tanti (soprattutt­o donne) difendono De Rossi: «Quelle due lo stanno diffamando»

 La difesa Mai alcuna richiesta di atti sessuali in cambio di permessi

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A sinistra, il sindaco di Cittadella, Luca Pierobon. Sopra, l’ex assessore al Commercio, ora indagato, Filippo De Rossi
Sindaco e assessore A sinistra, il sindaco di Cittadella, Luca Pierobon. Sopra, l’ex assessore al Commercio, ora indagato, Filippo De Rossi

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