Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«De Rossi? In pochi credono sia colpevole»
Cittadella si divide sull’ex assessore indagato per tentata concussione Lui: «Mai preteso favori sessuali» E c’è chi se la prende con le vittime
CITTADELLA «Per come lo conosco, non può aver fatto quelle cose», dice il sindaco di Cittadella parlando di Filippo De Rossi (in foto), il suo ex assessore accusato di aver chiesto favori sessuali a due negozianti.
CITTADELLA (PADOVA) «Estraneo ai fatti». Filippo De Rossi, l’assessore di Cittadella finito sotto inchiesta per i presunti ricatti a luci rosse ai quali avrebbe sottoposto due commercianti, ha voluto mettere nero su bianco queste parole nella sua lettera di dimissioni consegnata in municipio. Poche righe per dire che rimette le deleghe nelle mani del sindaco in modo da potersi dedicare interamente alla propria difesa, ma soprattutto per ribadire che lui, quelle cose, non le ha mai fatte.
E «quelle cose», per la Legge si traducono nel reato di tentata concussione: messaggi dal contenuto ambiguo e tentativi di approccio nei confronti di due giovani commercianti che gestiscono altrettante bancarelle di cibo e bevande in occasione di fiere e mercatini natalizi che si tengono a Cittadella, nel Padovano. Nel 2016 si sarebbero sentite invitare a cena, una di loro parla di un bacio sul collo, l’altra di avance esplicite e di improvvisate in piena notte. Il tutto, con l’assessore che millantava di poter far cancellare alcune multe che - diceva - i vigili avevano comminato alle due negozianti. Il più classico dei «Ci penso io, se fai la brava...».
Ricostruzioni ancora tutte da dimostrare, anche se entrambe si sono rivolte alla guardia di finanza e una di loro avrebbe consegnato agli investigatori la registrazione di un incontro con l’assessore.
Difeso dall’avvocato Andrea Bertollo, De Rossi sarà ascoltato in procura il 23 marzo. «Nega di aver chiesto favori sessuali in cambio di permessi o aiuti di qualche genere», spiega il legale. «Il mio cliente è molto scosso. Bisogna capirlo: ha una compagna e una figlia piccola, sono accuse pesanti...».
Il sindaco Luca Pierobon sta dalla parte del suo ormai ex assessore. «Per come lo conosco, non credo abbia fatto ciò di cui lo accusano. Al massimo potrebbe aver commesso qualche leggerezza...». La delega al Commercio è ora proprio nelle mani di Pierobon. «Se, come mi auguro, la vicenda dovesse essere archiviata in tempi rapidi, sono pronto a restituire a De Rossi il suo posto di assessore, ammesso che lo rivoglia dopo la sofferenza che sta attraversando. So che riceve molta solidarietà: la maggioranza dei cittadini è incredula nei confronti di quelle accuse».
E in effetti basta fare un giro per le strade di Cittadella, per capire da che parte sta la gente. Alcuni negozianti discutono l’idea di firmare un documento nel quale esprimere solidarietà a De Rossi. «Un bravo assessore, un ragazzo serio», lo descrivono.
Sui social network, ormai lo sfogatoio pubblico più utile a tastare il polso del «comune sentire», lo difendono. Un dato, che emerge netto dai gruppi Facebook di Cittadella: sono soprattutto donne, quelle convinte che l’assessore sia finto in una sorta di complotto. E c’è perfino chi se la prende con le presunte vittime. «Ma quelle due non si rendono conto che così rovinano una famiglia?», si legge. Oppure: «Come mai le due commercianti sono arrivate a queste diffamazioni? Forse perché per le loro bancarelle non hanno ottenuto il posto che volevano...».
Su internet
In tanti (soprattutto donne) difendono De Rossi: «Quelle due lo stanno diffamando»
La difesa Mai alcuna richiesta di atti sessuali in cambio di permessi