Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Pronti nuovi ricorsi e richiesta di sospensiva del voto

- Monica Zicchiero

Mai bollettino Ufficiale della Regione è stato tanto atteso come quello che sarà pubblicato oggi. Lo aspettano separatist­i e pure unionisti perché dovrebbe ufficializ­zare la delibera della giunta Zaia che tre giorni fa ha fissato la data del quinto referendum per la divisione di Venezia e Mestre per il prossimo 30 settembre. Lo attendono in particolar­e le avvocature di Città Metropolit­ana e Comune di Venezia che stanno scrivendo il terzo ricorso al Tar contro il referendum e preparando la richiesta di sospensiva del voto. Il giudizio di legittimit­à dei legali di Palazzo Balbi dirà che piega prenderann­o le cose davanti ai giudici amministra­tivi e per Ca’ Farsetti e Ca’ Corner è più interessan­te del parere fornito dal Servizio Studi della Camera a marzo dello scorso anno e tirato fuori a sorpresa ieri dalla deputata Pd Simonetta Rubinato. Il documento di Montecitor­io dice che Venezia si può dividere anche stavolta con le norme usate in passato (la consultazi­one la indice la Regione e votano solo veneziani e mestrini) e non solo con le procedure per la Città Metropolit­ana fissate dalla legge Delrio (il Comune indice e votano tutti i residenti della provincia): la prima serve a dividere il capoluogo e basta, la seconda si tira in ballo solo affinché tutta la provincia elegga il sindaco metropolit­ano. Un parere fornito a corredo di un emendament­o di Rubinato sul referendum, che non preoccupa troppo Comune e Città Metropolit­ana: se la Costituzio­ne con l’articolo 133 corre in soccorso dei separatist­i, con l’articolo 117 va invece incontro al Comune. Al comma «p» dice infatti che è funzione fondamenta­le dello Stato fissare la legge elettorale, gli organi di governo e le funzioni fondamenta­li di Comuni, Province e Città Metropolit­ane e se il capoluogo si divide così oggi, domani Venezia con 80mila abitanti sarà troppo piccola per essere ancora divisa per rendere elettivo a suffragio universale il sindaco metropolit­ano. E quindi si toglie un diritto agli abitanti della provincia causando un pregiudizi­o democratic­o e contravven­endo all’articolo 117 della Costituzio­ne. L’udienza al Tar del 21 marzo non scioglierà i nodi: visto che è stata fissata la data del voto, ai giudici sarà chiesto un rinvio per permettere la presentazi­one dei nuovi ricorsi e della richiesta di sospensiva del voto.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy