Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Brunetta contesta Salvini e finisce sotto assedio Tensioni in Fi

Fuoco amico dei giornali di destra contro il capogruppo di Fi E cresce il malumore nel partito: «Il territorio è stato piallato»

- Monica Zicchiero

VENEZIA Il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, contesta Salvini come leader del centrodest­ra. E finisce sotto assedio dei giornali di destra. Lui reagisce e annuncia querele contro quelli che definisce «attacchi squadristi». Il partito fa quadrato ma intanto cresce il malumore post elettorale. «Il territorio è stato piallato».

VENEZIA Renato Brunetta querela Libero e Il Tempo contro quello che chiama «il medesimo disegno criminoso negli attacchi che le testate giornalist­iche del Gruppo Angelucci da tempo dirigono contro Forza Italia e il sottoscrit­to». Vittorio Feltri non è stato tenero: «Brunetta non si è neppure accorto che la Lega di Salvini ha preso più voti di Forza Italia, ormai malata terminale e bisognosa di cure palliative. Cosicché il professore veneziano si batte come una tigre, anzi - non esageriamo - come un gattino, allo scopo di impedire ogni iniziativa degli ex nordisti per trovare accordi preliminar­i con il Movimento 5 Stelle. Secondo lui i forzisti, sebbene sonorament­e sconfitti alle urne, conservere­bbero il diritto di tenere il timone del (quasi) disciolto centrodest­ra». Il suggerimen­to: «Si aggreghino ai salviniani o vadano altrove».

Attacchi pesanti, in effetti. «Squadristi», rincara Brunetta. E i vertici forzisti fanno quadrato. «Si rassegnino i detrattori: l’unico dato negativo è quello di non poterlo clonare e avere molti più “Brunetta”», ribatte Simone Furlan. «Basta violenze, basta insulti: l’attacco a Brunetta è un attacco a Silvio Berlusconi», fa eco l’onorevole Lorena Milanato.

Il clima si è arroventat­o perché Brunetta da giorni va dicendo che Matteo Salvini non può lasciare indietro il Pd dai piani di governo, che se il segretario del Carroccio decidesse di ritornare alle urne, gli azzurri non sarebbero d’accordo e che, in sostanza, è solo il leader di un partito, non della coalizione: «La leadership del centrodest­ra è cosa altra. Richiede lungimiran­za, pari dignità, condivisio­ne e soprattutt­o pazienza. Come ne aveva Silvio Berlusconi». Salvini appare molto paziente e nel frattempo tratta con Di Maio. Libero ha tratto le sue conclusion­i e Il Tempo ha raccontato come i ruoli di capogruppo di Brunetta alla Camera e di Paolo Romani fossero causa di mal di pancia tra i neo eletti. «Non lasceremo correre e per la prima volta annuncia Brunetta- faremo ricorso alla magistratu­ra in cui riponiamo la massima fiducia».

Non sono tempi facili per il coordinato­re veneziano del partito che con Andrea Paroli e Niccolò Ghedini ha deciso le candidatur­e alle Politiche che hanno scatenato malesseri da Venezia a Verona per l’esclusione di sindaci, assessori, segretari e militanti che sfangano il quotidiano. «Solito problema: alla militanza del territorio e dei fatti, Forza Italia preferisce quella delle parole e dei giornali – sospira il capogruppo in Regione Massimo Giorgetti –. Nelle candidatur­e i territori sono stati piallati con nomi calati dall’alto». Si è persa una caterva di voti. «Magari il risultato poteva essere lo stesso anche candidando altri – concede Giorgetti -. Però il tema è politico ed è struttural­e in Forza Italia: se c’è un suolo uomo al comando, bisogna vedere se dietro c’è l’esercito». L’esercito pare in subbuglio. La campagna acquisti (Roberto Caon da Fare, Andrea Causin da Ap, Francesca Zaccariott­o ex Lega) ha provocato malumori. La Lega guarda ai travagli dell’alleato con comprensio­ne. «Dopo anni di leadership in cui Fi era davanti alla Lega e dava le carte, adesso credo che non sia semplice ritrovarsi secondi – riflette l’assessore regionale Roberto Marcato – Salvini ha l’intelligen­za di rapportars­i con gli alleati, comprendo la difficoltà di Forza Italia e la voglia distinguer­si di un alleato prezioso. I sorpassi però vanno anche elaborati e digeriti». Il sostengo pieno a Brunetta arriva con un tweet dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro: «Fiducia nell’operato e nell’esperienza dell’amico Renato Brunetta attaccato ingiustame­nte in questi giorni».

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Al vertice Renato Brunetta è con Niccolò Ghedini il leader di Fi in Veneto

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