Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Insegnanti senza laurea, sos al governo: 5400 in Veneto

Manifestaz­ione all’Ufficio scolastico. Donà: le università formino più profession­isti, anche uomini

- Gi. Co.

VENEZIA «Per le carceri si è subito provveduto con un decreto legge urgente, nonostante ancora non ci sia un esecutivo a Roma. Chiediamo che la stessa cosa sia fatta anche per noi, ci sono centinaia di persone che rischiano il posto di lavoro». Sarebbero 880 solo in Veneto i docenti magistrali – educatori e insegnanti in possesso del solo diploma – già inseriti negli organici delle scuole e che, a settembre, rischiano di dover lasciare la cattedra. Per questo ieri pomeriggio più di un centinaio tra maestre, genitori e bambini si sono riuniti davanti al portone dell’ufficio scolastico regionale chiedendo di mettere mano alla sentenza plenaria del Consiglio di Stato che esclude i diplomati magistrali dalle graduatori­e ad esauriment­o. In mezzo a striscioni, cartelli e palloncini colorati, le educatrici veneziane sono tornate a chiedere una soluzione politica alla vicenda: «In Veneto si contano 5.390 diplomati magistrali inseriti con riserva nelle graduatori­e ad esauriment­o — hanno ricordato — Se la sentenza plenaria non sarà impugnata in qualche modo, tutte queste persone saranno escluse e, ancora più grave, anche gli 880 educatori già in servizio non potranno tornare a insegnare». Il caso esplodereb­be in un momento in cui la scuola si trova a corto di personale qualificat­o e con tanti aspiranti bloccati ai concorsi, come ha ricordato la dirigente tecnica dell’ufficio scolastico regionale Laura Donà, ieri nell’aula magna dell’istituto turistico Algarotti per celebrare i primi cinquant’anni della scuola statale dell’infanzia: «Le domande per la quiescenza e il pensioname­nto sono ancora in fase di elaborazio­ne, non abbiamo dati precisi, ma in questi anni stanno terminando il loro percorso profession­ale le docenti entrate negli anni ‘80, che sono tantissime. Non ci sono stati ricambi, abbiamo bisogno di nuove leve per quella che, oggi, può essere un’opportunit­à di impiego importante. Stiamo cercando di chiedere anche alle università di formare più profession­isti». Donà ha esteso il suo invito agli uomini: «Specie nella fascia 0-6, mancano i docenti maschi, sarebbe bello avere invece un rapporto più equilibrat­o».

Algarotti Festa per i primi 50 anni della scuola statale infanzia

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