Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La neve di primavera sul Nordest E scatta l’allarme gelo nei campi
Tamponamenti, chiusa l’A4. A Mestre strade nel caos, ritardi fino a un’ora nei bus. Sparsi 80 quintali di sale
VENEZIA Neve, bora, mareggiate e temperature a picco. Il freddo infierisce sul Veneto e in particolare sul Veneziano. Ieri chiusa l’A4 per tamponamenti, sulle altre arterie Autovie Venete ha sparso 80 quintali di sale. In città gli autobus hanno accumulato ritardi fino a un’ora, agricoltori in crisi per il gelo.
VENEZIA Neve, bora, mareggiate lungo il litorale e temperature a picco: ieri mattina il maltempo ha messo in ginocchio il Veneto orientale. I meteorologi avevano annunciato l’arrivo di un’ondata di freddo siberiano con largo anticipo, ma la nevicata ha comunque sorpreso tutti e i disagi si sono subito fatti sentire. La viabilità è andata in tilt e se nella terraferma veneziana è tornata alla normalità già nella tarda mattinata, nelle zone più orientali i problemi sono proseguiti fino al tardo pomeriggio.
Alle 11 un tamponamento lungo l’A4 tra Latisana e Portogruaro, in direzione di Venezia, ha definitivamente paralizzato la circolazione, imponendo la chiusura dell’autostrada. E se la neve era stata prevista, l’acqua alta da record nella notte di lunedì con 124 centimetri a Venezia e 141 a Chioggia (il picco più elevato da inizio anno) era invece inaspettata: il Centro maree aveva anticipato 110 centimetri per le 23.30 di domenica ma ha dovuto rivedere, al rialzo, le previsioni. Nella città d’acqua si è fermata a 124 centimetri ma, spinta dalla bora, la marea è cresciuta nella laguna meridionale. Il «Baby Mose» di Chioggia è entrato in funzione ma le paratoie fermano l’acqua fino a 130 centimetri e con 11 in più il centro della cittadina si è allagato.
E’ però la neve ad aver creato i fastidi maggiori. Domenica non ha mai smesso di piovere e i mezzi spargisale sono scesi in strada quando ormai stava nevicando. Il Piano Neve di Comune e Città metropolitana di Venezia sono entrati in funzione attorno alle 6 del mattino e dalle 7.30 gli operatori hanno iniziato a spargere sale: 80 quintali distribuiti lungo la viabilità provinciale e altri 400 sulla terraferma veneziana. Le zone più colpite: Mestre, Dolo, Scorzè, Noale, Martellago, Portogruaro e San Donà di Piave. «A complicare la situazione sono stati una serie di incidenti, che hanno contribuito a congestionare il traffico — fanno sapere da Autovie Venete, gestore dell’A4 tra lo svincolo dell’aeroporto Marco Polo lungo la tangenziale di Mestre e i confini sloveni —. L’ultimo tamponamento, accaduto alle 11, ha imposto la chiusura del tratto autostradale». Gli operai di Autovie Venete hanno sparso il sale e mandato in strada gli spazzaneve ma i rallentamenti e le code sono stati inevitabili.
Chi sperava di evitare il traffico uscendo dall’autostrada non è stato più fortunato: nell’area di San Donà, dove erano previsti pochi centimetri di neve, ne sono caduti più di dieci e lungo la statale Triestina e il ponte della Vittoria si è formato un serpentone d’auto. Di contro, sul versante opposto del Veneziano, verso Padova, la situazione si è dimostrata ben diversa, la neve non è mancata ma i disagi sono risultati decisamente più contenuti tanto che Cav, gestore di tangenziale, Passante e A4 sul fronte occidentale, non ha riscontrato disservizi. «Traffico regolare e scorrevole — spiega la società — la nevicata non ha creato particolari problemi alla circolazione».
Solo lungo la tangenziale si sono verificati rallentamenti, per via degli spargisale in circolazione e di quanti hanno scelto di spostarsi con l’auto e non con i mezzi pubblici, preoccupati per eventuali disservizi. E in effetti non avevano torto: ieri mattina gli autobus dell’Actv hanno accumulato tra i 40 minuti e l’ora di ritardo sulle corse, per colpa della neve e degli interventi di messa in sicurezza delle strade, partiti proprio quando stava iniziando a nevicare. «Prima sarebbe stato inutile — spiega l’assessore veneziano alla Mobilità, Renato Boraso — fino alle 5 stava piovendo, gettare il sale non sarebbe servito».
Il freddo, la bora e la neve stanno mettendo in serie difficoltà l’agricoltura e Coldiretti lancia l’allarme: «Rischiamo di perdere i raccolti di ciliegie, susine, pesche e albicocche. E’ già compromessa la produzione di miele d’acacia». Se la temperatura resterà a lungo sotto lo zero sono a rischio le primizie di stagione, come gli asparagi. «Dove i terreni sono coperti da neve o inzuppati d’acqua sono in pericolo le semine di mais, legumi, pomodori, melanzane e peperoni», conclude l’associazione degli agricoltori. Arpav, infine, segnala: «La neve a marzo non è rara, dal 1992 a oggi sono stati dodici gli episodi di precipitazioni nevose a cavallo con l’arrivo della primavera».
Per oggi la stessa Arpav prevede tempo variabile, con alternanza di nubi e di parziali schiarite, ma le temperature minime scenderanno ancora (ieri erano comprese tra zero e tre gradi) e ci saranno gelate notturne, anche in pianura. Domani ancora tempo variabile, con maggiori schiarite nel pomeriggio, mentre giovedì torneranno sole e cielo sereno, ma ci saranno gelate notturne.