Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Sparito da 7 anni, mummificato in casa
Nessuno ha cercato l’ex insegnante. Trovato da un uomo: c’era la porta socchiusa
VENEZIA Al centro della stanza c’era una brandina con sopra il corpo mummificato di un uomo, un’ex insegnante. Il cadavere è stato ritrovato in un piccolo appartamento a Venezia. La casa era in una situazione di degrado generale, sporca e abbandonata, con numerosi alimenti in stato di decomposizione. Nello stabile i militari hanno anche trovato delle bollette, ricevute ed altri documenti che attesterebbero gli ultimi segnali di vita all’estate del 2011.
VENEZIA Quel portone è rimasto chiuso per quasi sette anni. Chi vive intorno ha sempre pensato che fosse disabitato. Domenica pomeriggio, però, un vicino ha notato qualcosa di diverso dal solito: la porta socchiusa. Ha temuto che qualcuno avesse provato a entrare per occupare l’appartamento o che fossero arrivati i ladri e ha preferito dare un’occhiata. Quando è stato al centro della stanza e ha abituato gli occhi al buio è rimasto impietrito: su una brandina c’era il cadavere di un uomo, ormai mummificato.
Era il corpo dell’inquilino che per anni aveva vissuto lì e che da un giorno all’altro non si era più fatto vedere. Un ex insegnante originario di Rimini, Lelio Baschetti, del quale nessuno ha mai denunciato la scomparsa. La sua morte, secondo i primi riscontri dei carabinieri, risalirebbe al 2011, quando l’uomo aveva 68 anni. Nessuno, tra i residenti di calle del Cristo, a Santa Marta, si era mai accorto di niente. D’altra parte, però, non si può dire che avesse veri e propri vicini accanto.
Il civico 2216, dove viveva Baschetti, che aveva insegnato anche all’istituto Duca degli Abruzzi di Treviso, si individua solo per esclusione. Sul campanello non c’è alcun nome, solo le tracce delle vecchie etichette ormai grattate via. Sull’uscio si sono accumulati sporcizia, calcinacci e vecchi coriandoli, la grondaia è invasa dalle piante grasse e le imposte sono chiuse a notte su entrambi i piani. Solo bussando al civico 2214 qualcuno risponde: «Siamo due studenti universitari in affitto – spiega un ragazzo - Io sto qui da due anni, il mio coinquilino da uno. Eravamo convinti che quella casa fosse vuota o chiusa a magazzino, non avremmo mai pensato che dentro ci fosse qualcuno. L’altra, invece, è adibita a bed and breakfast e resta sfitta per mesi». L’abitazione dell’insegnante è come isolata, pur trovandosi incastrata tra i palazzi. Perfino domenica, quando sono arrivati i carabinieri, in pochi li hanno notati. Sono stati chiamati da un residente. È stato lui a spiegare che la casa sembrava abbandonata e che era entrato perché aveva notato la porta aperta. Quando sono arrivati nell’appartamento i militari hanno trovato una situazione di degrado generale: sporcizia, alimenti in avanzato stato di decomposizione, rifiuti sul pavimento. E una brandina con sopra quello che restava del corpo di Baschetti. Il medico legale ha stabilito che la morte risalirebbe al 2011. Sono trascorsi quasi sette anni, durante i quali l’uomo è stato cancellato dall’anagrafe comunale (nel 2013) perché irreperibile. «I tratti somatici corrisponderebbero a quelli dello scomparso, all’epoca pensionato – spiegano dal comando di San Zaccaria - In casa sono state trovate bollette, ricevute e altri documenti che attesterebbero gli ultimi segnali di vita all’estate del 2011». Sette anni durante i quali nessun parente o amico di Baschetti, che non era sposato, si è fatto vivo o è andato a cercarlo. Sul cadavere il medico non ha riscontrato segni di violenza, segno che la morte sarebbe sopraggiunta per cause naturali, probabilmente un malore. È possibile che la procura decida di disporre un esame su ciò che rimane del corpo per escludere a tutti gli effetti una morte violenta. I carabinieri in queste ore stanno cercando qualche parente dell’ex insegnante.
L’allarme Un uomo ha visto la porta socchiusa ed è entrato