Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Chioggia, baby-Mose abbassato per eccesso di marea
La bora spinge l’acqua fino a 141 cm. Spiagge devastate dalle mareggiate, allarme a Sottomarina
VENEZIA Acqua alta da record: 124 centimetri a Venezia e 141 a Chioggia raramente si toccano a marzo, a poche ore dall’inizio della primavera. E invece è successo, nella notte tra domenica e lunedì. Tutta colpa delle raffiche di bora e dell’accumulo d’acqua davanti alla costa veneziana. Gli esperti di maree avevano inizialmente previsto 110-115 centimetri per le 23.30 di domenica e, non appena hanno notato i cambiamenti meteorologici, hanno lanciato l’allerta con un sms ai 70 mila iscritti al servizio alle 13.40 e post sui social network annunciando 125 centimetri, portati poi a 130 alle 19. La bora ha continuato a soffiare con raffiche di 85 chilometri l’ora, sospingendo la marea verso sud. E così a Burano, in piena laguna nord, l’acqua si è fermata a 109, in centro storico a 124, al Lido a 127 mentre a Chioggia ha raggiunto i 141. Si tratta dello stesso fenomeno che ha tenuto tutta la laguna con il fiato sospeso per un’intera nottata il 12 febbraio del 2013. Cinque anni fa, la marea raggiunse i 143 centimetri a Venezia ma a Chioggia arrivò a 161. Per fortuna, tra domenica e lunedì, l’evento è stato più contenuto e, allertati con largo anticipo, i cittadini sono riusciti a mettere in sicurezza i piani terra e i magazzini. A Chioggia c’è il «Baby Mose» ed è entrato in funzione ma non è bastato: con livelli superiori a 130 centimetri l’acqua supera le paratoie. Nella nottata dell’altro ieri, corso del Popolo, a Chioggia, è stato letteralmente invaso d’acqua e ci sono stati disagi anche nel centro di Sottomarina. Il litorale, invece, è stato ancora una volta devastato dal maltempo: il mare ha divorato tre chilometri di spiaggia tra Isola Verde e Sottomarina con gravi danni ad almeno una ventina di concessionari. Sempre a Sottomarina, la mareggiata ha cancellato la passeggiata di mattonelle mentre a Isola Verde l’erosione della spiaggia ha fatto sprofondare le terrazze dei chioschi. «La situazione è davvero grave - protesta Giorgio Bellemo, presidente di Ascot - Servono opere strutturali, gli operatori sono esausti». La sperimentazione delle «soffolte», dighe di protezione parallele alla costa, si è rivelata inutile: sono state spazzate via dalle correnti marine. «La Regione intervenga usando fondi di legge speciale», conclude Bellemo. Ieri sera, poco prima di mezzanotte, l’acqua alta è tornata con 115 centimetri e per oggi ne sono previsti 80 alle 12.15 e 100 alle 00.25.