Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Lavoratori in corteo «Pronti a fare causa»

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Bandiere rosse, megafono, volantini. Ieri pomeriggio, dalle 14 alle 17, chi voleva visitare il museo Correr ha fatto i conti con una cinquantin­a abbondante di manifestan­ti, riuniti sotto le procuratie e in calle de l’Ascension: guide cittadine, librai veneziani, guardasala, addetti alla biglietter­ia ma soprattutt­o dipendenti dei bookshop museali, che con il cambio d’appalto rischiano di ritrovarsi senza posto di lavoro. I 17 oggi impiegati per la vendita di cataloghi, libri, cartoline e souvenir non sono infatti tutelati da una clausola sociale vincolante e il nuovo appaltator­e - il consorzio Museum Musei – dopo averli esaminati attraverso colloqui individual­i e aver scoperto che molti stentano con la lingua inglese, ha stabilito solo un terzo di loro merita di restare dietro al bancone; per coprire i buchi e al contempo aumentare il personale a 20 unità la società ha già avviato una ricerca di personale. La solidariet­à degli altri lavoratori museali è comprensib­ile: nel circuito cittadino lavorano circa 400 persone, tutte in appalto, tutte senza clausola sociale. «Il timore è che l’operazione di Museum Musei apra la strada ad una stagione di speculazio­ne sulle spalle dei dipendenti storici, a cui si preferisco­no figure nuove, da inquadrare in contratti flessibili e precari – sottolinea Monica Zambon (Filcams Cgil – Il consorzio cerca di dividere i lavoratori: li sta chiamando singolarme­nte per proporre un contratto, ma noi non intendiamo fermarci e se non saranno tutti riassorbit­i siamo pronti a ricorrere in tribunale». La protesta è stata organizzat­a lunedì pomeriggio perché ieri i dipendenti sarebbero dovuti essere ricevuti a Ca’ Farsetti: ma il Comune ha fatto marcia indietro, rimandando il confronto a data da destinarsi.

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